PANZIRONI VIVEUR Domenica 26 Marzo l’ippica ha offerto una bella vacanza distensiva al segretario generale dell’UNIRE. Lo ha mandato a San Rossore, nell’ex tenuta reale di Pisa, per passare un pomeriggio in buona compagnia, dedicandogli ore ed ore di immagini televisive a scapito di quei poveri abbonati Sky che pagano il canone per “vedere le corse”, ma che hanno dovuto sorbirsi le amene conversazioni di Panzironi. La compagnia era scelta: Bruno Vespa che ormai è la punta di diamante, il gioiello dell’ippica panzironiana, Pupo, che tra un pacco e l’altro s’è confezionato un ben remunerato “pacco” ippico, una serie di bellissime attrici che facevano da corona ad un Panzironi a suo agio nei panni del viveur. E’ proprio questa l’ippica che piace al Segretario dell’UNIRE: una bella copertina, dove i cavalli sono in secondo piano e rappresentano la scusa per esibire la buona società, il divertimento dei ricchi che si scambiano battute e convenevoli. Che importa se quelli che sgobbano nelle scuderie debbono tirare la cinghia perché bisogna sanare il bilancio dell’UNIRE disastrato anche dalla politica di Panzironi? Anzi, artieri, allenatori e proprietari (quelli modesti che rimettono le spese a fine mese e che mantengono in piedi il giocattolo) hanno il dovere di farsi in quattro per consentire al bilancio dell’UNIRE di poter organizzare dei pomeriggi così produttivi (!) per l’ippica e la sua immagine. Noi siamo curiosi: e vorremmo sapere se tutto l’apparato scenico messo in atto da Panzironi si è almeno pagato con il gioco, considerando oltre il montepremi in palio, gli ingaggi di Bruno Vespa, Pupo e le attrici, il rimborso spese del segretario generale, i cronisti sparpagliati tra tribuna e pista, pranzi e rinfreschi relativi. Giusto perché nelle autocelebrazioni panzironiane si parla di una rigorosa amministrazione tesa al risparmio ed al sacrificio. Naturalmente lo stesso ragionamento vale anche se le spese se l’è accollate l’ippodromo di San Rossore, perchè si sa che gira e volta, è sempre l’ippica a pagare sotto varie forme. Inoltre la nostra curiosità ci spinge a chiedere se una corsa come il Premio Pisa, che, ci hanno spiegato perché non siamo competenti di galoppo, è una “listed race”, cioè tecnicamente al disotto di un Gruppo 3, possa assumere tanta importanza da avere una cornice così sontuosa. Ma è chiaro che quando si tratta di far riposare Panzironi, che lavora indefessamente e duramente per noi ed il nostro futuro, non si deve meschinamente badare alle spese. Sennò a che servono i sacrifici degli addetti ai lavori? |