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Lo Sportsman: I nodi del calendario (25.3.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 25/3/2006
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I NODI DEL CALENDARIO

Ippica italiana e la logica dei moltiplicatori

Milano, Roma, Pisa, anzi Pisa, Roma, Milano in ordine di importanza in quest'ultima domenica di marzo. I tre ippodromi più importanti del galop­po italiano, quelli "istituzionali" come va di moda dire oggi, tutti in attività insieme nello stesso giorno. Un fatto "pressoché normale nell'ippica italiana, quella che propone un calendario creato con i moltiplicatori, con le sovrapposizioni.

San Rossore propone il Pisa, che ha solo l'etichetta di listed, ma che allo stesso tempo è in realtà un vero e proprio evento per la città e per una delle regioni a più forte caratterizzazione ippica. A fianco del Pisa, ventiquattro ore prima, ci sarà la prima vera asta breeze-up della storia del galoppo italiano. Eppure per il sistema globale la due giorni organizzata a San Rossore avrebbe tutte le caratteristiche dell'evento, per l'interesse, regionale e nazionale, che riesce a suscitare. Ma non viene valorizzato come tale. Un esempio, piccolo o grande a seconda di come lo si voglia considerare, della scarsa predisposizione dell’ippica italiana a focalizzare l'attenzione. O se si preferisce della immutata tendenza a parcellizzare, a spalmare, a moltiplicare le occasioni anziché a con­centrarle. Così la costruzione dell'”evento Pisa" a livello nazionale è affidata solo a un talk-show, magari a qualche attenzione in più nel palinsesto televisivo, compatibilmente con la presenza di molti altri campi in attività. Fattori che non possono cambiare praticamente nulla.

Quanto accadrà in questo weekend non è che un'anteprima di quello che succederà praticamente durante tutto l'anno. Quando altri eventi si sovrapporranno, quando trotto e galoppo magari proporranno due diverse grandi prove nella stessa giornata e come è già accaduto in passato praticamente alla stessa ora. Milano, Roma e Pisa sa­ranno forse ancora insieme, oppure San Rossore sarà sostituito da Firenze o da qualcun altro. Oppure si correrà un gran premio a Milano trotto e in con­temporanea saranno in attività Torino e Bologna. Oppure si correrà un gran premio a Roma (o un Quinté, perché no) e ci saranno le corse anche a Napoli. Insomma ci sarà una situazione che, anziché accentrare, dividerà attenzioni, protagonisti e na­turalmente anche gioco.

Tutto ciò è frutto anche di posizioni granitiche di alcuni ippodromi, del tutto legittime dal punto di vista locale, meno produttive se si guarda al contesto complessivo. Così Milano nella due giorni correrà comunque, perché un weekend per San Siro ga­loppo è importante (e poi c'è la Festa di Primavera), così Capannelle avrà la sua domenica perché da sempre corre in questa giornata. Fatti contro i quali c'è apparentemente poco da dire, ma che alla fine portano l'ippica italiana a giocare i suoi tre calibri più grossi in contemporanea.

Problemi di calendario, incroci oggi obbligati che nascono tanto tempo fa e che sono diventati ancor più evidenti negli ultimi anni, con la moltiplicazione delle giornate (del trotto prima di tutto) e che oggi impediscono di ottimizzare il calendario generale. Problemi che sono evidenti anche nella distribu­zione geografica e anche nelle giornate infraset­timanali, quando spesso si trovano pomeriggi nei quali sono in attività quasi tutti ippodromi del centro-nord, oppure del centro-sud. Altre sovrap­posizioni che rendono ancor più difficile il fun­zionamento di un altro meccanismo importante, quello con il quale vengono costruiti Quinté, Quarté e Tris.

L'ippica dei moltiplicatori è quella delle sovrap­posizioni, della dispersione di risorse, umane e finanziarie, quella che propone una televisione im­pareggiabile per l'impossibilità di avere la minima certezza su come e dove (fra i due canali) verrà trasmessa una singola corsa. L'ippica dei moltiplicatori è quella che propone tre matinée e otto campi al giovedì, che distribuisce (a cavalli e ippodromi) soprattutto in base a quante volte va in scena lo spettacolo. È anche l'ippica che legge poco quei pochi numeri che sono a disposizione. Nella quale focalizzare, creare attenzione su un singolo evento (o due) per volta, magari per portarli ogni giorno al grande pubblico arrivando davvero nelle case o nei punti vendita ad esse vicine, è letteralmente impossibile. E’ l’ippica del “two gusts is megl che one” di gelataia memoria. Un settore che parla di qualità, che cita ogni giorno ad esempio l’estremismo della Francia, ma finisce per offrire ogni giorno quasi il doppio delle occasioni dell’Inghilterra. Che deve trovare nuovi equilibri, per far coincidere la forte distribuzione sul territorio del nostro Paese con la necessità di riqualificare lo spettacolo. Difficile? Probabilmente sì, ma certo non impossibile. A patto di sgomberare la mente da pregiudizi e privilegi. Di programmare un percorso che porti in un tempo ragionevole a un calendario che risponda a un sistema coordinato e non solo alla somma di tanti piccoli microsistemi spesso in conflitto fra loro.

 

 
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