I miracoli di S. Francesco Panzironi
Alla testa dell’UNIRE, e noi non ce ne eravamo accorti, un uomo che da vivo può fregiarsi dell’aureola di Santo. Ce lo ha detto il direttore del “Trotto Sportsman” nel suo autorevole fondo, e ce lo ha persino dimostrato. Ma prima di entrare nel merito di quanto affermato da Colombo, vogliamo aggiungere una cosa che al direttore del “Trotto” è sfuggita: il primo miracolo di Panzironi è stato quello di far sparire, letteralmente, il suo capo, che, a norma di statuto, dovrebbe essere il Commissario dell’Ente o il suo Presidente. “Carneade, chi era costui?”, lo cita il Manzoni, lo ripetono gli ippici che non sanno chi è, non lo hanno mai sentito nominare. Abate? Ma non è un religioso, che c’entra con l’UNIRE? Panzironi il Santo lo ha fatto sparire dalla scena, e sembra che per apporre la sua firma sui documenti, debba essere evocato in seduta spiritica…Ma andiamo con ordine. Il primo miracolo di Panzironi lo ha fatto “mettendo a posto i conti dell’UNIRE.” Dove, il lapsus è rappresentato dalla parola “conti” che dovrebbe essere sostituita da “baroni” perché ha riempito l’UNIRE di persone incompetenti di ippica, come egli stesso riconosce quando dice: “Noi non abbiamo all’interno dell’Ente professionalità tecniche in grado di garantirci un salto di qualità”. Per quanto riguarda i conti, quelli veri, ci ha particolarmente colpito l’affermazione del neo Santo: “Se lei mette a bilancio per aumentare il montepremi somme che poi non incassa (ndr. i minimi garantiti dalle agenzie) come si ritrova alla fine?” Con il sedere nell’acqua, sarebbe la risposta giusta. Ma Panzironi ha dimenticato che questa operazione l’ha fatta anche lui (e gli è stata contestata) non per aumentare il montepremi, ma per poter prolungare quei costosissimi contratti alle ditte private che succhiano soldi all’UNIRE, soldi che sono il sangue dei guidatori e dei proprietari. Altro miracolo del novello Santo, quello di dire tutto ed il suo contrario, inducendo un giornalista del calibro di Luigi Colombo a riportare le sue contraddizioni senza accorgersi di nulla. Ha detto san Panzironi che non si può pensare di dare soldi per i premi ad ippodromi che non incassano gioco sufficiente, e poi promuove Torino, che fino a qualche anno fa sembrava destinato a scomparire proprio per la negatività del rapporto premi-gioco, ad ippodromo principale, mettendolo sul piano di Milano, Roma, Napoli e Merano. Altro miracolo di Panzironi è quello di aver incantato il direttore del giornale, al punto di fargli dire che lui (Panzironi) non ha mai fatto una telefonata al “Trotto” per indurlo a dire qualcosa che poteva fargli comodo: ma siccome lo ha detto in chiusura, come nelle migliori commedie scarpettiane, la risata omerica che ha accolto questa affermazione ha sdrammatizzato l’atmosfera patetica che ha permeato tutta l’intervista.
Ma tiriamo le conclusioni: quando si parte da una premessa inesatta, tutto quanto segue non ha nessun valore. All’inizio Colombo dà per certo che Panzironi è contestato per la parte tecnica ma che tutti aggiungono: “Bisogna però riconoscergli che ha messo a posto conti e bilanci.” Niente di più falso: ma l’ottimo giornalista Colombo ha letto i bilanci dell’UNIRE panzironiano? Ha guardato i bilanci preventivi, ed ha visto quante cifre messe per giustificare proseguimenti e rinnovi di contratti a fornitori e società di servizi sono poi sparite? Ha letto le critiche fatte da commercialisti che sanno leggere i bilanci, che se non fossero state veritiere avrebbero meritato una denuncia da parte del Segretario dell’Ente? Proprio sui bilanci si è basata la censura più severa mossa all’UNIRE di Panzironi. Ed ora che il neo Santo sbandiera attraverso il “Trotto” la sua beatificazione, ora che dice che ormai le scommesse volano, che la Tris del mattino sta riempiendo le casse dell’ippica che non sono più sufficienti a contenere i soldi, come mai l’Ineffabile non comunica ancora di quanto aumenterà il montepremi di quest’anno? La verità è che, semmai l’aumento degli incassi fosse vero, certamente Panzironi non restituirà il maltolto al montepremi, ma adopererà le maggiori entrate per aumentare le assunzioni di favore nell’Ente, per concedere maggiori agevolazioni alle Agenzie che continuano a non pagare, insomma a insistere nella politica di distruzione dell’ippica. E poi: nell’intervista dello scandalo si parla di scommesse, di bilanci, mai di cavalli: è un caso, o l’UNIRE di Panzironi ha dimenticato la sua funzione statutaria che è quella di “incremento delle razze equine” non di incremento della burocrazia, delle assunzioni di favore, delle agevolazioni alle agenzie che, anzicchè servire l’ippica, si servono dell’ippica per arricchirsi: con la benedizione del Santo.