Electro, occhio al giapponese
Kane Hekili rivale in World Cup e Demuro avvisa Dettori da Tokio: «È un rullo»
— Hanno iniziato male, nel 1996. Lively Mount scattò al comando della prima Dubai World Cup, fece selezione a gran ritmo ma la sua fuga si spense all’ingresso in retta. Addirittura malissimo 12 mesi più tardi, quando Hokuto Vega rovinò a terra ai 400 finali, fu investita da un avversario e successivamente abbattuta. Ma non si sono scoraggiati, i giapponesi. Consapevoli di una potenza di fuoco sorretta da bilanci tra i più floridi al mondo, con scommesse pari a 22,4 miliardi di euro ogni anno (2,7 in Italia) e premi per oltre 800 milioni di euro (da noi circa 200) che consentono investimenti ad altezza sceicco. Hanno preso altri schiaffi fino al 2001, quando To The Victory arrivò a tre lunghezze dalla vittoria americana di Captain Steve. Aveva la giubba di Malcoto Kaneko, un facoltoso signore di mezza età che deve essersela legata al dito e che, dopodomani, riproverà con Kane Hekili. Questo 4 anni è ritenuto dai bookmaker inglesi la principale alternativa al favorito Electrocutionist, il campione italiano di nascita (ed ex italiano di allenamento) che può regalare a Lanfranco Dettori il terzo successo dopo quelli del 2000 (Dubai Millennium) e del 2003 (Moon Ballad).. Costato yen pari a 142.000 euro da foal (6 mesi), Kane Hekili è il re dei «sabbiaroli» nipponici con 7 vittorie su 8 tentativi, compreso il Derby e la japan Cup della specialità. Un campione a casa, perseguitato dal consueto dubbio legato al confronto con la forma internazionale, operazione anche umiliante in passato per i cavalli del Sol Levante. Ma stavolta non dovrebbe essere così. Ne è convinto Mirco Demuro. Il nostro top jockey sta concludendo la campagna giapponese, si trova a Tokio e ha visto correre Kane Hekili: «Questo è un nilo, un campione da gruppo 1 internazionale. Brutto inquilino». Le prove: «Ha vinto la Japan Cup sulla sabbia di un muso, ma pochi cavalli ci sarebbero riusciti dopo le disavventure capitategli. E’ rimasto indietro, in curva viaggiava in quinta corsia eppure è venuto a casa. Poi ha vinto ancora, demolendo gli stessi avversari». Profilo tecnico: «Parte tranquillo e quando il motore raggiunge i giri giusti va via in progressione. Difetti? Non ha un grande cambio di marcia». Consigli per Dettori: «Posso dire cosa farei io se montassi Electro. Seguirei il giapponese, ne sfrutterei il ritmo fino a metà retta e poi piazzerei il cambio di marcia, come quello messo in mostra nel vittorioso esordio sulla sabbia in Dubai. Neanche Kane Hekili sarebbe in grado di resistere a una simile mazzata».
Michele Ferrante
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