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Lo Sportsman: Colazione coi campioni (24.3.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 24/3/2006
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Colazione coi campioni
Il proprietario di Ouija grande protagonista dell’evento di ieri

«Il Dubai mancava a Ouija Board: e ci sembrava lo meritasse. Da parte mia c’è da un lato a soddisfazione di riportare ai massimi livelli una storica giubba di famiglia. Dall’altro l’esperienza di vivere, gior no per giorno, accanto ad una creatura fantastica» le parole pronunciate da Lord Teddy Derby ieri mattina alla stupenda “colazione con le stelle”, un mini (ma neppure tanto mini vista la corsa simulata fra Dettori e Bailey) evento creato come tutto il resto dal nulla dagli Sceicchi per regalare un altro motivo alla lunga lista delle iniziative di contorno alla Dubai World Cup.
Una mattinata speciale, nella quale Lord Derby, discendente della famiglia che ha dato il nome alla corsa più importante del mondo, è stato uno dei grandi protagonisti, raccontando tutta la sua passione per questo sport e soprattutto per quella Ouija Board che ha riportato al vertice il suo nome. «C’è l’entusiasmo di continuare a vivere un’avventura che ci ha portati, con la nostra cavalla, dai traguardi delle classiche femminili d’inghilterra e Irlanda, al piazzamento nell’Arc; dalla conquista del Texas, fino a quella di Hong Kong. Il Dubai mancava a Ouija Board: e ci sembrava lo meritasse. Per il nome che porto, le Oaks di Epsom restano sempre, per me, la più bella vittoria di Ouija. Ma, ad una cavalla che ha conquistato tre continenti, era giusto provare a portare in dono anche il deserto. Merita di esserne regina» le parole del Droorietario malese.

DISCENDENTE DELLA STORICA FAMIGLIA È IN DUBAI CON LA SUA OUIJA
Una vita da Derby

DAL NOSTRO INVIATO A DUBAI MARCO VIZZARDELLI
«Ed ecco a voi due dei personaggi più amati del galoppo mondiale: Lord Ted dy Derby e Ed Dunlop, il team della protagonista più prestigiosa del Dubai Carnival». La voce del presentatore si è alzata e l’ovazione della folla riunita a Nad Al Sheba per la stupenda “colazione con le stelle” (Breakfast with the Stars) ha salutato gli uomini di Ouija Board, favorita a 5/2 dello Sheema Classic, approdati sulle rive del Golfo con la loro meravigliosa baia per vivere il nuovo capitolo d’una vicenda agonistica ormai intercontinentale. Affabili e signorili come sempre, proprietario e allenatore della campionessa sono stati le vere star del tradizionale incontro mattutino fra protagonisti e pubblico del World Cup meeting, e hanno fatto fronte ad un lunghissimo assedio dei media con il sorriso sulle labbra e la soddisfazione, evidente, di avere, da ormai tre annate, un tesoro fra le mani. Cosa spinge a portare fin qui, all’inizio dei 5 anni, una femmina che ha alle spalle già due stagioni vissute al massimo livello.
«Ho l’orgoglio di riportare ai massimi livelli la storica giubba di casa»
«La molla - dichiara entusiasta Lord Derby - è proprio l’entusiasmo di contnuare a vivere un’avventura che ci ha portati, con la nostra cavalla, dai traguardi delle classiche femminili d’inghilterra e Irlanda, al piazza mento nell’Arc; dalla conquista del Texas, fino a quella di Hong Kong. Il
Dubai mancava a Ouija Board: e ci sembrava lo meritasse. Anche perché, grazie alla particolare evoluzione della sua carriera nel 2005, con quella sosta forzata fra la primavera e l’autunno, approda alla World Cup non troppo sfruttata». Cos’ha significato essere, in questi anni, il proprietario di Ouija Board? «Da un lato, la soddisfazione di riportare ai massimi livelli una storica giubba di famiglia. Dall’altro l’esperienza di vivere; giorno per giorno, accanto ad una creatura fantastica. Osservavo Ou:ja anche qui a.Nad Al Sheba, ed è sempre stupefacente la sua reazione, cu riosa ma tranquilla, ad ogni luogo nuovo. come se, davvero, viaggiare fosse la sua vita: guarda tutto, si interessa a tutto ma nello stesso tempo non s’inquieta; resta la stes sa, serafica, sicura d se. E un piacere vederla, starle vicino>, Tuttavia, si sa che, per una fem
mina, ogni passaggio d’età può rivelarsi delicato. Cosa vi ha convinto a farle proseguire la carriera a 5 anni? «Intanto è Ed Dunlop che prende la parola- cominciamo a dire che la decisione è stata l’approdo di una lunga riflessione svolta fra me e il proprietario che, nei momenti belli come in quelli difficili (l’infortunio patito a Royal Ascot a York, il conseguente stop, i momenti d’incertezza), ha sempre mantenuto la fiducia e la pazienza che una cavalla di questo tipo merita. E, come ha detto Lord Derby, proprio il particolare cammino svolto l’anno scorso da Ouija ci ha spinti a proseguirne la car nera. Non solo: ho sempre sostenuto che fosse, fondamentalmente, una tardiva. E, se la guardo oggi, devo dire che, rispetto all’anno scorso, la vedo fisicamente più forte, robusta. Ulteriormente maturata, come in un certo senso mi aspettavo. Oltretutto, non è un parere che esprimo da solo, ma mi ritrovo confermato dalle impressioni di colui che è stato sempre il miglior alter ego di Ouija Board: in questi giorni, Kieren Fallon mi ha detto d’averla trovata, se possibile, ancora migliorata».
Com’è, dunque, a vedersi, la Ouija Board di Nad Al Sheba 2006? «Molto bella, a mio avviso prosegue il trainer. Lucida di pelo, e perfetta anche per quanto concerne il peso. Ha completato la preparazione mercoledì mattina, con il breeze, 600 metri in 38.1, effettuato qui a Nad Al Sheba sull’erba in compagnia di Court Masterpice, il mio candidato al Mile. Non sottovaluto mai gli impegni, e lo Sheema Classic mi sembra una corsa serissma, ricca d’avversari per i quali nutro il massimo rispetto. Ma penso di poter dire di avere la cavalla Fit and well. Pronta a farsi ancora onore». Dopo un cenno dell’allenatore all’eventuale prosieguo di carriera («Verosimile che si passi da Ascot») e un commento, richestogli da alcuni allibratori, all’ante betting di William Hill («quota ricca, il 2O/1 di Norse Dancer» ha fatto cenno Dunlop) il senso della nuova impresa che Ouija Board tenterà nella notte delle stelle di Nad Al Sheba è nelle ultme parole di Lord Derby: «Per il nome che porto, le Oaks di Epsom restano sempre, per me, la più bella vittoria di Ouija. Ma, ad una cavalla che ha conquistato tre continenti, era giusto provare a portare in dono anche il deserto. Merita di esserne regina».

 
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