A cavallo per battere il gioco illegale. «Il nostro obiettivo è eliminare il gioco clandestino offrendo una vasta gamma di prodotti al giocatore senza correre rischio» spiega Antonio Tagliaferri, uno dei 4 dirigenti generali al cui vertice vi è il direttore Giorgio Tino, quello con la responsabilità della direzione per i giochi. E il dirigente di Aams affronta i temi legati ai giochi ippici, analizzando la situazione attuale e anche le possibili evoluzioni nel prossimo futuro.
Ampia offerta per battere il gioco illegale
LUIGI COLOMBO
Antonio Tagliaferri, 56 anni, romano, sposato con due figli, è uno dei 4 dirigenti generali dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato al cui vertice vi è il direttore Giorgio Tino. Tagliaferri, che ha la responsabilità della direzione per i giochi, è il grande capo di tutti i giochi in Italia. Quattro anni fa nel nostro paese c’è stata una rivoluzione nel mondo dei giochi voluta dal ministro Tremonti che ha rimesso ordine nel settore e riunito sotto un’unico Ente, cioè Aams, tutti i giochi. Tagliaferri mi riceve nella sala riunioni del suo ufficio che si trova al quarto piano del palazzo dei Monopoli a metà di un lungo corridoio da ministero e alla quale si accede dopo aver attraversato l’ufficio di segreteria e quello della segretaria personale. Mi rendo conto di andare a intervistare un funzionario importante e spero non sia altezzoso e pieno di sè. Ho fortuna, perchè vengo accolto con molta cordialità e la chiacchierata si sviluppa in modo sereno e interessante. Gli chiedo subito se è soddisfatto del successo delle nuove scommesse ippiche (la cosiddetta “ippica Nazionale”) che hanno avuto in Aams uno dei principali motori di spinta. «Ci credevamo da tempo risponde con una punta di soddisfazione - vi avevamo lavorato con convinzione per oltre un anno nonostante la diffidenza degli addetti ai lavori è stato molto importante riuscire a invertire un trend, quello della Tris, che negli ultimi tempi tendeva verso il basso. Era necessario trovare nuovo pubblico visto il target un po’ consumato dei giocatori abituali, arricchendo l’offerta di nuove formule di scommesse ippiche». A questo punto - gli chiedo - se non valga la pena battere il ferro che è ancora caldo e partire con una grande campagna di informazione. «Lo scorso anno qualcosa abbiamo fatto in tal senso ed è previsto che anche nel 2006 faremo lo stesso. La nostra logica però - continua Tagliaferri non è quella di una campagna pubblicitaria, ma quella di informare il giocatore che può così valutare l’offerta di gioco». Ma, a proposito di giocatori, mi viene subito da chiedergli se questo continuo bombardamento con scommesse su tutto lo sport con i vari Bìg Match dedicati al calcio e il Big Race dedicato all’automobilismo, al motociclismo, al ciclismo e ancora le scommesse sui reality o su avvenimenti come Sanremo e addirittura sulla borsa non siano alla fine poco remunerativi e non finiscano col disorientare il giocatore. La risposta è molto interessante. «Sappiamo che queste scommesse non sono particolarmente remunerative per l’Erario, ma noi perseguiamo innanzittutto lo scopo di eliminare il gioco clandestino e offrendo una vasta gamma di prodotti al giocatore diamo la possibilità di giocare senza correre rischi». A che punto siamo con il rinnovo delle nuove concessioni ippiche? «Nel giro di un mese e mezzo saremo pronti a partire, invitare i concessionari a presentarsi e assicurare rinnovo in situazioni di correttezza contabile e formale». E Il rapporto con l'Unire come va? Continuerà ad essere improntato alla ricerca di soluzioni e novità come è avvenuto con le nuove scommesse ippiche portate nelle rete delle ricevitorie? «Con Unire abbiamo stabilito un rapporto di collaborazione basato su un ruolo consultivo che ne sfrutti le conoscenze specifiche. Abbiamo poi in mente una grande rete unitaria sulla quale si possa giocare a tutti i giochi da noi gestiti». Credo interessi ai lettori de “Lo Sportsman” sapere se il nuovo regolamento per il telematico conterrà delle novità anche per le scommesse ippiche? «L’ippica è per ora poco sensibile al discorso telematico. La visione delle gare condiziona le abitudini di chi gioca e vuole vedere il cavallo sul quale ha puntato. In futuro si dovrà arrivare a un telematico che abbini l’immagine al gioco». Molti lettori ci chiedono perchè i siti stranieri di accettazione gioco sono stati chiusi in Italia? «In Italia c’è una norma di natura penale che proibisce di fare intermediazione di gioco e pubblicità a operatori non autorizzati, anche se non è mai stata applicata fino ad oggi. Negli ultimi anni ci sono stati infatti in Italia ingenti investimenti pubblicitari da parte di operatori stranieri non autorizzati, il recente intervento di inibizione di siti di gioco, tramite fornitori di connettività, reso possibile da una disposizione inserita nella legge finanaziaria per il 2006, è attuativo di questa disciplina di carattere generale ed è finalizzato ad interrompere l’offerta di operatori che commercializzano giochi non consentiti in Italia (ad esempio i giochi d’azzardo), ovvero giochi consentiti ma non in possesso di apposita autorizzazione. Tuttavia gli operatori stranieri interessati ad inserirsi nel mercato italiano dei giochi possono acquistare una concessione da un operatore di gioco già concessionario in Italia ed essere quindi autorizzati ad operare nel nostro paese. Tale opportunità è oggi possibile a seguito di un emendamento introdotto nel 2003 che, superando le limitazioni del bando del 2000 per l’affidamento di giochi in concessione, rende possibile per le società di capitali anche straniere l’ottenimento di una concessione». Dottor Tagliaferri qual è il momento che le ha dato maggior soddisfazione finora? «Il successo della doppia Tris quotidiana frutto del lavoro di oltre un anno reso duro dai rapporti con i soggetti coinvolti. Non è stato facile. Inoltre abbiamo constatato che il successo della Tris non ha rosicchiato risorse alle altre scommesse. Nei primi due mesi di quest’anno abbiamo incassato con l’ippica Nazionale circa il 40% in più rispetto alla raccolta della sola Tris relativa allo stesso periodo dello scorso anno anche perchè, rispetto al passato, abbiamo raggiunto un livello di eccellenza ampliando l’offerta di scommesse ippiche, fino allo scorso anno limitata alla Tris, della rete delle ricevitorie e garantendo una gestione delle transazioni sicura ed efficiente attraverso un totalizzatore unitario gestito da Sogei. Le giocate hanno un unico interlocutore e un’unica banca dati. ll nostro sforzo è volto a coltivare questa rete rendendola più professionale ed efficente possibile». La chiacchierata è stata interessante e credo abbia dato risposte chiare ai quesiti che alcuni lettori ci avevano posto. Ringrazio Tagliaferri per la cordialità con la quale mi ha accolto e gli auguro buon lavoro.
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