Il nodo di Capannelle a colpi di sentenze

Oltre a parlare dei temi generali dell’ippica, con Gaetano Papalia non si può non affrontare quello che è stato uno dei temi del 2005, ovvero l’aggiudicazione del bando di gestione di Capannelle. Un bando che aveva visto in un primo tempo essere proclamata vincitrice la Società di Gestione di Hippo Group, aggiudicazione poi annullata dal Tar e invece “ripristinata” dal Consiglio di Stato. Papalia andiamo a toccare un dente che duole: Capannelle... «La questione Capannelle a nostro avviso è tutt’altro che chiusa. Attendo la motivazione della sentenza. Una vicenda quanto meno strana perché in prima istanza il Tribunale oltre a concedere la sospensiva era andato anche al di là manifestando un certo orientamento nel merito a noi favorevole. Poi è cambiato il Collegio giudicante del Consiglio di Stato ed è anche cambiato il giudizio... Per quel che ci riguarda andremo davanti alla Corte Europea». I maligni però sostengono che voi volevate Capannelle per poter smantellare Tor di Valle e vendere terreni molto preziosi per i costruttori,.. «Quella dell’unificazione degli impianti poteva essere una strada percorribile, chiaro che una volta avuta la gestione avremmo cercato di migliorare anche l’ippodromo delle Capannelle e una delle strade da percorrere era quella di costruire una pista da 1400 metri. Non solo, ma anche una clinica veterinaria, un centro di addestramento per equitazione in collaborazione con la Fise e tante altre cose. Secondo il nostro progetto l’area di Capannelle avrebbe potuto rappresentare il vero e proprio poio ippico della Capitale».