(s.p.) L’Unire, che fa parte dell’European Horserace Scientific Liaison Committee (E.H.S.L.C.), ha reso noto oggi, attraverso un comunicato stampa, di aver pubblicato le linee-guida per aiutare i medici veterinari a ridurre il rischio di risultati positivi nelle indagini antidoping condotte su cavalli da corsa sottoposti a regolari trattamenti di routine. Tre sono i motivi principali che richiedono la definizione di norme per il controllo dell’uso di farmaci nelle corse ippiche: assicurare il corretto svolgimento delle competizioni, tutelare il benessere dei cavalli da corsa e salvaguardare la selezione genetica.
In ogni caso, i regolamenti delle corse non perseguono il fine di ostacolare gli opportuni interventi veterinari sui cavalli da corsa, quanto meno fino a che questi interventi non contrastino con gli obiettivi sopra citati. Il ricorso a medicamenti per curare sindromi morbose o traumi durante i normali allenamenti dei cavalli, comporta l’inerente rischio di incorrere in risultati positivi degli accertamenti analitici effettuati sui prelievi del giorno di corsa, qualora non fosse trascorso un tempo sufficiente per garantire l’eliminazione del farmaco o dei farmaci somministrati.
Prendendo atto di ciò, l’E.H.S.L.C. ha coordinato una serie di studi sperimentali in Francia, Germania, Irlanda, Italia, Gran Bretagna, Hong Kong e Sud Africa con l’obiettivo di fornire informazioni ai medici veterinari che operano sui cavalli da corsa ed assicurare un approccio armonizzato al rilevamento delle sostanze somministrate.