A COLLOQUIO COL SEGRETARIO UNIRE È buono o cattivo? Luigi Colombo Da quando ho assunto la carica di direttore de “Lo Sportsman” ho sentito spesso giudizi negativi sull’operato del segretario dell’Unire Franco Panzironi. Per la verità molte delle accuse erano generiche o pretestuose, quella più verosimile si traduceva cosi “Panzironi non ha curato la parte tecnica”, ma poi quasi tutti aggiungevano: “Bisogna però riconoscergli di aver messo in ordine conti e bilanci”. Ma, allora, mi sono chiesto :“Panzironi è buono o cattivo?”. Per cercare di capire sono andato a chiederglielo di persona nella sede Unire a Roma. Mi rceve in una saletta al primo piano della sede, dove è situata Unire Tv, perché ha appena terminato di registrare un talk show con alcuni esponenti del mondo ippico, il primo di una serie di appuntamenti programmati per promuovere i grandi avvenimenti. Gli chiedo subito: dottor Panzironi, lei si ritene buono o cattivo? Rimane un po’ stupito dalla mia domanda ma risponde: «Non vedo mai l‘aspetto personale nelle azioni di un manager, ma capisco che quelli che in passato hanno avuto benefici gratuiti e ora se li vedono tolti pensino che io sia cattivo». Ma che Unire ha trovato? «Un Ente fallimentare sotto ogni aspetto - risponde prontamente Panzironi -. C’era la necesstà di una cura importante e profonda per far ripartire. E miglorare la sua attività. Senza i soldi non si fa nulla!». E come è riuscito a far quadrare i conti se le condizioni erano cosi disastrose? «Tutti parlano di conti e di bilanci - rsponde Panzironi ma nessuno sembra accorgersi che abbiamo prima di tutto messo mano all’organizzazione delle strutture e del sistema e poi di conseguenza sviluppato un piano per rimettere ordine nei conti». Ma come mai, insisto, i bilanci erano così disastrati? «Se lei mette a bilancio per aumentare il montepremi somme che poi non incassa (ndr. i minimi garantiti delle agenzie) come si rtrova alla fine?». Risponde con il tono un po’ ironico di chi di bilanci se ne intende ed è rimasto allibito nel vedere cosa è successo in passato. Ma lei Panzironi, continuo, da quali esperienze lavorative arrivava prima di diventate segretario dell’Unire? «Ho sempre svolto il lavoro di manager - risponde - prima nel settore assicuratvo, poi bancario, poi mi sono occupato di sistemi informatici, di organizzazione delle risorse umane e di strategie di sviluppo». Capisco il suo stupore. Sì, però, lo incalzo di nuovo, tutti dicono che lei ha trascurato la parte tenica... «Oggi, terminata la ristrutturazione dell’Ente, stiamo mettendo mano anche alla parte tecnica, ma le dico che anche per la parte tecnica chi c'era prima aveva fallito!». «L’Unire continua Panzironi deve sviluppare un’azone tendente a far crescere la professionalità degli operatori ippici, driver, fantini, allenatori e di chi dimostra buone capacità imprenditoriali investendo nel settore». Fa discutere, gli chiedo ancora, la classificazione degli ippodromi da voi decisa. «Non abbiamo inteso classificare gli ippodromi spiega abbiamo fatto un discorso di scelte strategiche sotto l’aspetto tecnico organizzativo ed economico. Al di là delle valutazioni strettamente tecniche, abbiamo prima scelto i bacini di utenza dove portare la grande ippica: Milano, Roma e Napoli. Ciascuna di queste città possiede due ippodromi. Poi abbiamo aggiunto Pisa per la situazione globale di eccellenza per il galoppo, Merano che è il centro dell’ostacolismo italiano e infine Torino che può disporre di un impianto per il trotto all’avanguardia». E gli altri ippodromi? «Potevamo chiuderne parecchi risponde Panzironi perchè mancanti dei requisiti fondamentali per garantire la sicurezza di uomini e cavalli, ma abbiamo voluto per ora concedere ulteriore tempo, dopo aver effettuato dei controlli, per mettersi In regola. Per il futuro chi non risponde a questi requisiti non potrà ospitare corse ippiche, aiuteremo, invece,gli imprenditori che sapranno offrire impianti e corse di qualità. Non s possono sempre allestire corse che il gioco non resce a pagare.>. E la doppia Tr s2 Erano tutti un p0 scett ci e nvece stanno arrivando fior di quattrini nelle casse dell’Unire. «E Unire - replica Panzironi - li riverserà tutti per migliorare sempre più l’ippica italiana. Noi in vest amo 15 milioni di euro per l’allevamento sa per il trotto che per il galoppo, le sembra normale che ogni anno mand amo oltre 600 fattric all estero per essere presentate a stallon di qualità? Non sarebbe più logico far venire gli stalloni in Italia? Il successo ottenuto dalla doppia Tris è soprattutto commerciale, ed è la parte che sappiamo fare meglio: abbiamo lanciato nuovi prodotti in col laborazione con Aams che, però, non ci ha seguito fino in fondo per quanto riguarda la pubblicità al e nuove nziatve. Colgo l’occasione per invitare gli amici di Aams a farlo al plu presto come concordato in base agli impegn assunti. Ora, però, dobbiamo m gliorare nella parte tecnica scegliendo corse migliori non so o per la Tris ma per tutte le riunion di corse. Noi non abbiamo al ‘nterno dell’Ente professionalita tecniche in grado di garantirci un salto di qualità, percio abbiamo chiesto aiuto alle categorie e ci stiamo con frontando. Dopo anni d instabilità tecnica non si cambia da un giorno all’altro, il percorso e lungo». Mentre gli chiedo guai e stato il momento più difficle della sua gestione finora,suona Il cellulare. Panziron liquida l’interlocutore con garbo ma in poche parole, e risponde prontamente: «All’inizio l’impatto con il nulla e con le tante irregolarità5. Ma allora, in conclusione, lei è buono o cattivo? «Vede, caro drettore risponde in tono pacato Panzroni - io non chiedo dl essere lodato. Lei ha potuto constatare che non mi sono mai permesso di farle neppure una telefonata dal giorno della sua nomina a direttore de “Lo Sportsman” proprio per evitare equvoci. Chiedo solo continua Panzironi e c’è una vena di amarezza nella sua voce che si dica la vertà e non si pubblichino bugie sul m o conto>. vero non mi ha mai telefonato, però, penso, almeno un augurio di buon lavoro poteva farlo. Ch udiamo in bellezza: guai è stato finora il momento piu bello del suo mandato? «Le soddisfazioni verranno - risponde -quando l’Ente avrà raggunto l’equilibrio tecnico ed economico, ma c’è ancora molto da lavorare>). A questo punto, io un’idea se Panzron e buono o cattivo me la sono fatta e voi?
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