Indispensabile la concertazione fra Categorie e Istituzioni
A MONTEGIORGIO IL CONVEGNO “IPPICA DEL FUTURO”
Discontinuità con il passato, sfruttamento delle risorse proprie e storiche del comparto ippico. Ritorno a una gestione più tecnica, sviluppo e completamento del piano di riorganizzazione delle scommesse con lo sfruttamento delle grandi potenzialità della rete. Questi alcuni, e solo alcuni, dei tanti argomenti che sono stati toccati nel corso del convegno “Ippica del Futuro, un’ippica nuova” che si è tenuto a Montegiorgio. Tanti i partecipanti, qualificati i relatori. Ha cominciato Maurizio Mattii che ha esposto quelle che secondo l’Unagt e il Comitato Intercategoriale sono le tante contraddizioni che hanno caratterizzato l’ultimo trienno di gestione dell'Unire. Da un bilancio in perenne deficit a un montepremi per il 2006 non ancora definito tanto per citare un paio dei suoi “cavalli di battaglia”. Ci saranno dei sacrifici da fare. Questo ormai lo hanno capito tutti, Lo ha detto a chiare note Angelo Giuliani dell’esecutivo dell’area tematica dell’agricoltura dei Ds che ha però anche aggiunto che «Sul possibile rilancio del comparto ippico deve esserci chiarezza. È assolutamente necessaria, anzi indispensabile una concertazione tra tutti gli elementi della filiera. I sacrifici, dovranno farli tutti in egual misura. Per questo nell’atto di costruire ed elaborare il progetto per poi metterlo in atto bisogna avere rapporti organici con tutte le categorie. Ci sarà bisogno di concertazione e condivisione». Non è mancata neanche la frecciata su l'Unire Lab definito “sottoutilizzato” per usare un eufemismo. Melzi d’Eril ha richiamato a una maggior apertura da parte del mondo politico. «Gli ippici, tutti gli ippici e non solo una loro sparuta minoranza, devono sapere a quale stanza devono poter bussare»; Carlo Tarlini della segreteria nazionale Slc-Cgil ha parlato di «un progetto di demolizione articolato lungo quattro direttrici all’insegna della divisione delle categorie». Roberto Brischetto nella sua prima uscita da presidente dell’Anact ha chiesto più competitività per gli allevatori e una gestione più oculata dell’Unire e soprattutto ha lanciato messaggi distensivi verso i proprietari chiedendo un riequilibrio del premio aggiunto. Sono intervenuti anche Carla Modesti; Simone Fallaci, medico veterinario incaricato dall’Unire presso gli ippodromi e Fabio Caiti, coordinatore dei funzionari che ha auspicato un ritorno all’essenza e alla qualità tecnica dell’Ente. In chiusura le conclusioni di Francesco Baldarelli, responsabile dell’Area Tematica Agricoltura dei Ds che ha richiamato ancora una volta tutti alla maggior concertazione possibile. «Comunità di intenti di tutte le categorie richiamando anche in questo caso una grande ed evidente discontinuità con un passato che ha pensato soprattutto a dividere rifiutando il confronto e proprio quella concertazione che oggi assieme allo sfruttamento delle grandi potenzialità di una rete diffusa che superi il concetto della vecchia agenzia e a un rapporto virtuoso con Aams, rappresenta una risorsa primaria e irrinunciabile per l’ippica del futuro». LUM
|