Lavoro interinale, il bando che manca

L’ Unire ha emesso uno nel 2003, ma solo per un anno.  il 2004 non ha gare.
Riceviamo dall’Unire un comunicato firmato da Saverio Abate, commissario dell'Ente. Ne pubblichiamo, per esigenze di spazio, lo stralcio più significativo: «In data 30 marzo l’articolo a firma m. f. “Lo strano amore dell’Unire per il lavoro interinale” contiene affermazioni gratuite e prive di ogni fondamento. E’ del tutto falsa l’affermazione secondo cui l’Unire “fino al termine del 2004 non ha mai indetto (come avrebbe dovuto) un bando di gara per l’assegnazione dell’appalto”. Per l’affidamento del lavoro interinale, nell’anno 2003, l’ente ha bandito una gara comunitaria, secondo il sistema del pubblico incanto.

L’Unire ha in effetti emesso un bando per l’affidamento di lavoro interinale nell’anno 2003. Lo ha fatto nel mese di aprile e la gara si è conclusa nel mese di luglio, con la vittoria di Obiettivo Lavoro, la società che nei primi mesi del 2002 si era fusa con Lavoro Temporaneo, allora diretta da Franco Panzironi che pochi mesi dopo diventò Segretario generale dell’Unire.
Ma la presenza di questo bando, non cancella i dubbi sull’intera operazione. Il bando aveva una durata di un anno (scadenza luglio 2004) e, quindi, non copre il periodo luglio 2004-ottobre 2005 (bando successivo) che rimane «scoperto» in assenza di un’ulteriore gara.
Ma non solo. L’importo del bando 2003 era di 450.000 euro, da spendere durante gli ultimi 5 mesi del 2003 e i primi sette del 2004. Il bilancio consuntivo 2003 dell’Unire, invece, indica €450.000 al capitolo “spese per lavoro interinale”, mentre, se si tiene conto solo del bando, l’importo a bilancio ipotizzabile era di 5 circa dodicesimi del totale, intorno ai 190.000 euro.
A questo punto il nuovo interrogativo riguarda la differenza (260.000 euro) che compare nel bilancio del 2003 senza apparente titolo. Così come non si capiscono le proroghe di contratti interinali firmate da Panzironi durante la seconda parte del 2003, in presenza di una copertura totale attraverso i contratti assegnati con il bando.
E resta il fatto che Obiettivo Lavoro l’ha sempre fatta da padrone.
Michele Ferrante