Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
Lo Sportsman: L'Anact alla Brischetto (13.3.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 13/3/2006
Letto 1114 volte
Dimensioni 5.13 KB
Versione stampabile Segnala ad un amico
 

Brischetto presidente nuovo Consiglio in grande equilibrio
Roberto Brischetto è il nuovo Presidente dell’Anact. Questo il responso delle votazioni svoltesi sabato che hanno dato un nuovo volto all’associazione degli allevatori del trotto. Insieme a Brischetto sono stati eletti anche i vice-presidenti Caravita e Moscati, mentre il Consiglio propone un grande equilibrio fra i rappresentanti delle due liste, con il delegato della Lombardia ancora da definire con un ballottaggio. «Voglio lavorare con impegno puntando allo sviluppo e alla coesione» le prime parole del nuovo Presidente.

L’Anact alla Brischetto
«Puntiamo alla coesione e allo sviluppo, coinvolgendo al massimo tutti i soci»
CAMBIO AL VERTICE DELL’ASSOCIAZIONE DEGLI ALLEVATORI CON LA VI1TORIA DELL’IMPRENDITORE PIEMONTESE

Marco TRENTINI
Roberto Brischetto ha avuto la notizia della vittoria nella prima serata di sabato. E dodici ore non sono bastate per realizzare fino in fondo di avere vinto. «Sono ancora confuso. Ho passato tutto il tempo al telefono. Adesso devo riordinare le idee e cominciare a mettere in moto la macchina» dice l’uomo dei Grif, che con 1277 voti si è imposto nella volata per la presidenza dell’Anact, precedendo di 170 voti Tino Cazzaniga. «E stata una campagna dura, durissima, anche senza esclusione di colpi. E c’è grande soddisfazione da parte mia per aver vinto. E' stata un’elezione vera, molto sentita. Gli allevatori sono andati in massa ai seggi, tanto che alla fine la percentuale dei voti assegnati è stata di circa l‘80%, un dato quasi incredibile. Nonostante i contrasti nella campagna devo concedere l’onore delle armi a Tino Cazzaniga, che è stato il primo a telefonarmi per congratularsi».
Presidenza a Brischetto, due vice presidenti della sua lista come Caravita e Moscati, ma anche un Consiglio nel quale sono molti i rappresentanti dell’altra lista. Non ci saranno problemi per governare l’associazione? «No, non credo. In Lombardia si andrà al ballottaggio, ma sono convinto di poter vincere con Turrini. Puggina, Dalla Libera e loan, così come Franceschi, fanno parte della nostra lista. Cioccoloni è un indipendente ma molto vicino a noi. Fra gli altri i rapporti con Govoni e Marrazzo sono da sempre ottimi e il programma di Cesarano presenta molti punti condivisibili. Credo quindi che si possa lavorare molto bene con questo Consiglio, portando avanti le tante idee che ci sono». Conclusi i festeggiamenti ci sarà da affrontare il lavoro da Presidente... «Ci saranno naturalmente da allacciare i rapporti istituzionali, ma il primo aspetto da affrontare sarà quello della trasparenza e della comunicazione. Credo sia fondamentale far sapere a tutti i soci quelle che sono le attvità del Consiglio attraverso una comunicazione capillare. Devono essere tutti convocati e lo faremo comunicando settimanalmente informazioni di ogni tipo. Voglio poi creare dei gruppi di lavoro che si occupino dei vari aspetti che riguardano gli allevatori, persone esperte nei di versi settori (fiscalità, veternaria ecc.)». Il ruolo di Presidente Anact è in qualche modo centrale nell’universo delle Categorie. «Sono convinto di sì, per importanza e il peso, sia politico che economico degli allevatori. Questo è un compito fondamentale, quello di collante fra le varie Categorie, per le quali noi possamo essere un punto di riferimento. Bisogna lavorare tutti insieme e per lo sviluppo>. Sviluppo e coesone sembrano e parole d’ordine di Roberto Brschetto. «Questo vorrei che fosse chiaro. Bisogna mettere in moto processi di sviluppo e bisogna farlo con la massima decisione. Ci sono tante cose da fare ed è necessario che vengano fatte per il bene comune. Sono stato presentato come il candidato dei grandi allevatori o degli stallonieri, ma credo sia una definizione sbagliata e in qualche modo fuori dal tempo. Oggi gli allevatori sono un po’ di tutto spesso anche proprietari di cavalli da corsa o di stalloni o di carature di essi. Non ci sono più i principi che possiedono gli stalloni e vassalli che devono sottostare a delle regole. E il sistema che deve furzionare, non una singola componente. Nelle mie convinzioni ci sono quelle di facilitare gli allevatori nell’acquisto di monte o di carature di stalloni e una grande attenzione verso quelli che sono definiti come piccoli allevatori. I grandi gruppi hanno bisogno sicuramente di certezze per i loro investimenti, ma i piccoli, che spesso producono anche qualità, devono essere aiutati e sostenuti. Per loro avremo un occhio particolare. Ma deve essere charo che non parlamo di “mance”, ma di percorsi per sostenere imprenditori veri».
Quattro anni per lasciare un’impronta... Adesso prima di tutto devo imparare, devo prendere in mano la situazone e guidare, insieme al Consiglio e a tutti gli allevatori, la macchina dell’Anact. Si tratta di mettere in moto dei processi di sviluppo, processi che siano d’aiuto a tutto il settore del trotto. Questo oggi è mio impegno. Un impegno che voglio confermare con la stessa dedizone che ho messo in tutta questa campagna elettorale.

 
Torna alla categoria | Torna all'indice principale
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&