SENTENZA JAG: PRENDIAMO LEZIONI DALLA FRANCIA Prendiamo lezioni da tutti. I francesi, nonostante il loro noto sciovinismo, non hanno esitato un solo istante a squalificare per doping il loro amato campione Jag de Bellouet, vincitore dell’Amerique. E, badate bene, un doping anomalo, in quanto la sostanza trovata in minima dose nelle analisi, non ha alcun effetto sulla prestazione del cavallo: in più si è accertato che il lotto di cui faceva parte la conteneva “per errore”, per cui il guidatore e l’allenatore del cavallo non potevano saperlo. Ma, dolorosamente, a stretta norma del regolamento, Jag è stato distanziato, mentre giustamente i suoi uomini sono stati scagionati. Una sentenza coraggiosa ed esemplare. A noi ha fatto impressione perché in Italia siamo pieni di casi di doping venuti alla luce ma messi da parte “in attesa” perché i coinvolti sono “intoccabili”, mentre le procedure per i poveri pesciolini piccoli sono rapide e dolorose. Ed allora si collabora (giustamente) con la Magistratura quando parte un’operazione di pulizia, dando ampio rilievo e mettendo all’indice senza pietà quei poveri, piccoli disgraziati che per indizi anche molto labili vengono portati via in manette: salvo poi ad ignorare che, una volta interrogati e stabilite bene le cose, in maggioranza vengono prosciolti restando loro, purtroppo, un marchio indelebile. Protezionismo, politica clientelare: del resto l’andazzo del Paese ci ha ormai abituati a questo stato di cose, meravigliarci perché anche nel nostro piccolo mondo avvengono certe cose è fuori moda. Nonostante ciò, abbiamo la testa dura e continuiamo a batterci affinché qualcosa cambi: e speriamo che l’arma del voto sia ben usata quando si debbono eleggere i rappresentanti delle varie categorie. |