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La Gazzetta dello Sport: Il club dei cavalli con due vite  
Autore: unagt
Pubblicato: 9/3/2006
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Il club dei cavalli con due vite
Dopo Gastine ecco Gourmandise e Grosbois: negli Usa sono Jonction e Arcadia
Jean-Pierre Dubois unico allevatore e proprietario
Procedura irregolare, verso la radiazione dei tre cavalli

— Sono amici intimi i tre trottatori membri del club della doppia vita, rigorosamente in possesso di due nomi, due nazionalità e due passaporti differenti, frutto di un’operazione irregolare, passibile di una sanzione definitiva come la radiazione.
GASTINE A fine ottobre 2005 l’allevatore e proprietario Atos Lombardini denunciò la doppia identità di Gastine, che in una precedente corsa romana aveva vinto e battuto, fra le altre, la sua Gazzella Blak. Gastine si chiamava Continental Dream (da Garland Lobelle e Continental victory) negli Stati Uniti, dove era nata e dov’era avvenuta la prima segnalazione anagrafica.
GROSBOIS E GOURMANDISE Ora due new entry: Grosbois è un maschio da Yankee Paco e Sandrelli Om e in Italia ha corso una volta, ottenendo un secondo posto. Gourmandise è una femmina da Credit Winner e Adri di Jesolo e vanta due vittorie e un piazzamento nelle tre corse disputate. Quando sono nati Oltreoceano si chiamavano rispettivamente Arcadia Dream e Jonction Dream e come tali risultano ancora adesso in America, naturalmente con identica genealogia delle copie registrate in Italia.
STESSA MATRICE In comune i tre cavalli hanno anche il nome dell’allevatore e proprietario, ossia del responsabile ufficiale di tutto ciò. Si tratta del vulcanico francese Jean-Pierre Dubois, operatore a 360 gradi nel trotto, famoso anche per essere l'allevatore di Varenne assieme a Sandro Viani.
DIFESA Un imputato dalla posizione sempre meno comoda, per il ripetersi della medesima situazione che indurrebbe a dubitare della buona fede in questi errori. E’ utile precisare, a questo punto, che un cavallo può nascere in un Paese differente (per esempio gli Usa) da quello in cui viene registrato (Italia), ma deve entrare nel territorio italiano entro il 31 dicembre dell’anno di nascita. Secondo la linea difensiva, ci si sarebbe dimenticati di eliminare l’identità americana dei cavalli, lasciando soltanto quella successiva italiana.
ACCUSA Il primo appunto dell’arringa accusatoria riguarda proprio la registrazione anagrafica, che non dovrebbe avvenire negli Stati Uniti per un puledro destinato a diventare italiano. Roberto Brischetto, l’allevatore che gestisce Varenne, a tal proposito ricorda:«Anni fa comprai due puledri allevati in America da un collega italiano. Ebbene, risultò evidente che, essendo già registrati là, non avrei mai potuto farli diventare italiani». L’accusa sostiene anche la tesi del dolo: un cavallo con doppio passaporto avrebbe consentito due opzioni sulla scelta del Paese di origine e, quindi, di residenza agonistica.
CONTROLLO L’Unire area trotto conferma: la registrazione americana dei tre cavalli esclude un successivo cambio di nazionalità. Pare che il grimaldello per accedere comunque al registro italiano sia stata la denuncia dello smarrimento della prima registrazione anagrafica (americana) per averne una copia «pulita» in Italia. Il caso Gastine sembra vicino alla chiusura con una sentenza di radiazione. Grosbois e Gourmandise vanno nella stessa direzione.
Michele Ferrante

Nell’ottobre 2005 il primo caso che evidenziava una
procedura proibita.
Ora se ne aggiungono altri due e la matrice è unica: l’operatore francese Jean-Pierre Dubois
3 Nati e registrati negli Stati Uniti, diventano italiani contro la legge

 
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