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Agipro: Convegno DS - Ughi, inutile creare un'agenzia interna all'Unire (2.3.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 3/3/2006
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Pubblicato il 2 marzo 2006 ore 20:45

EVENTI, CONVEGNO DS: UGHI (PRES. SNAI): “INUTILE CREARE L’AGENZIA DEI GIOCHI INTERNA ALL’UNIRE”
 
(d.n.) “Non condivido profondamente idee come la creazione di un’agenzia dei giochi interna all’Unire”. E’ il commento di Maurizio Ughi, Presidente di Snai, raccolto da Agipronews a margine del convegno “Unire per cambiare – una politica per il sistema cavallo. “Io credo – ha proseguito Ughi – che tutto vada abbinato ad un settore dei giochi complessivo, questo è un percorso obbligato. L’Unire, invece, dovrebbe puntare allo spettacolo e alla qualità delle corse. Quando si asserisce che la gente non va più negli ippodromi, si deve ricordare anche che lo spettacolo non è stato mai rinnovato. Devono essere introdotte forme di gara che possono rivelarsi affascinanti per il pubblico. L’ippica, in questo modo, può rendere il prodotto più appetibile. Bisogna fare delle scelte precise, anche se comportano dei sacrifici. Anche i gestori delle scommesse li hanno fatti, ad esempio quando c’è stato l’allargamento della rete, o quando sono arrivati dei competitori diversi, o ancora quando è arrivato Internet con i bookmaker esteri. Ci si deve confrontare, insomma, con un mercato in continua evoluzione, e questo lo deve fare anche l’ippica, altrimenti persisterà il problema del ritorno del pubblico negli ippodromi, che invece, da parte sua, preferirà guardare le corse alla televisione o nelle agenzie. Questo è un danno anche per i gestori delle agenzie di scommesse, perché noi vogliamo che ci sia un vivaio di scommettitori, che venga fuori proprio dagli ippodromi. Come si pretendono da noi nuove formule di scommesse, d’altra parte noi pretendiamo un prodotto  nuovo, in modo che la gente torni agli ippodromi. Si potrebbe introdurre, ad esempio, un grandissimo premio come si fa nel Dubai, con 10 milioni di euro di premi al traguardo e creare una forte aspettativa nel pubblico con una campagna pubblicitaria adeguata. Così si ricreerebbe l’attenzione per l’ippica”.
 
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