Tempesta in Campania Bruttissima vicenda quella degli arresti e delle comunicazioni giudiziarie nell’ambiente ippico. Certamente il nostro mondo non è tutto rose e fiori, ma siamo sicuri che tra i 124 indagati ed la ventina di arrestati vi sarà qualche innocente che non ha nulla a che fare con le vicende che hanno sconvolto l’ippica. La magistratura merita rispetto, e la legge è giusto che faccia il suo corso. Ma ci auguriamo che gli interrogatori si svolgano nel più breve tempo possibile, in modo che chi è estraneo alla vicenda possa venirne fuori: perché un solo innocente in carcere è peggio di dieci delinquenti liberi. Abbiamo letto i nomi di chi è incappato nelle maglie della giustizia: e siamo certi che una buona parte degli indiziati potranno dimostrare al giudice la propria estraneità ai fatti: perché si tratta di persone, come ad esempio qualche “gentleman” che viene chiamato a guidare, che non hanno certo potuto drogare un cavallo. Il magistrato non è un tecnico, e molte cose certamente gli saranno chiarite da parte dell’UNIRE che dovrà affiancare la legge per la parte tecnica. Sarà un lavoro delicato quello dell’UNIRE, e ci auguriamo che il massimo Ente dell’ippica sia all’altezza del suo compito, che è quello di fare in modo che vi sia la massima trasparenza, ma che anche quello di evitare che persone innocenti debbano pagare fatti ai quali sono completamente estranei. La cosa più importante è che in un momento così difficile e delicato non si perda la calma: perché è facile da parte dei mass media, in queste circostanze, gettarsi sull’avvenimento e fare scempio dell’ippica che non ha mai goduto di buona stampa. Il peggior nemico è la disinformazione che regna sovrana, e purtroppo abbiamo letto giudizi emessi da chi non conosce il mondo dei cavalli e che non è qualificato per emetterli. Purtroppo nell’elenco degli indiziati figurano anche persone che ricoprono cariche importanti nell’ambito delle organizzazione ippica: siamo certi che ne usciranno puliti, ma sarebbe opportuno, proprio per dare credibilità all’ambiente, che nell’occasione diano l’esempio della propria correttezza autosospendendosi e mettendosi a completa disposizione dei magistrati. Occorre che non venga meno la fiducia della base nei confronti dei propri rappresentanti. Così come riteniamo che le Associazioni di categorie, pur nel massimo rispetto per la Magistratura, prendano le opportune iniziative per affiancare i propri soci nella difesa della propria onorabilità. |