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Lo Sportsman: Corse riservate Fia - Grizzetti all'attacco (24.2.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 24/2/2006
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GRIZZETTI ALL'ATTACCO

Il problema è sollevato da Bruno Grizzetti, il presidente dell’Unag, che ha voluto evidenziare la situazione attuale delle corse cosiddette “Fia”. «C’è evidentemente qualcosa che mi lascia più che perplesso. Nelle giornate Fia, dove sono previsti i sovrappremi al traguardo per i primi tre arrivati possono partecipare tutti i cavalli, quindi anche quelli non qualificati Fia, ai quali evidentemente non viene assegnato alcun extra anche se si classificano nei primi tre. Ma nelle altre corse Fia, dove non sono previsti premi al traguardo erogati dal Fia, non possono partecipare i cavalli non qualificati Fia. Ebbene credo non sia corretto che una parte del montepremi, ovvero di denaro pubblico, sia gestita e distribuita in questo modo».
Corse riservate Fia
chiusura legittima?
Grizzetti ha anche presentato un ricorso relativamente a una corsa di Roma, appunto una corsa Fia, nella quale è sceso in pista uno dei suoi allievi (teoricamente non qualificato). «Sono convinto che avesse tutto il diritto di correre, trattandosi di una maiden nella quale il Fia non ha messo un euro e quindi con premio erogato solo dall’Unire e prelevato dal montepremi ordinario. Vorrei anche sapere cosa succede in Europa e perché qui il Fia abbia la possibilità di chiudere corse nelle quali non investe denaro». Il caso insomma è aperto e da approfondire. Anche se il Regolamento, all’articolo 84bis, prevede che “la metà delle corse per cavalli maiden o debuttanti sarà riservata ai figli di stalloni iscritti all’European Breeders’ Fund e saranno programmate secondo quanto stabilito dal Comitato Esecutivo”.

 
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