(s.p.) Tre milioni di scommesse al giorno, un fatturato annuo di circa 160 milioni di euro nel 2005 (€ 156.714.125), superiore del 61% rispetto agli oltre 97 milioni di euro del 2004 (€ 97.598.806), a cui si aggiunge un profitto operativo di oltre 32 milioni di euro (€ 32.630.485), superiore dell'87% rispetto agli oltre 17 milioni di euro dello scorso anno (€ 17.412.681).
Inoltre, 3 miliardi di euro l’anno di scommesse abbinate (circa 300 milioni sul betting finanziario), quasi 400 mila clienti in 85 paesi del mondo e 500 dipendenti nella sede di Hammersmith, a Londra. Questi i numeri di Betfair, la società britannica leader nel settore del betting exchange, lo scambio di scommesse on-line. La compagnia, che nel 2003 ha meritato il premio "Queen’s Award for Enterprise", direttamente assegnato dalla Regina, per la categoria "Innovazione", è stata fondata nel 1999 da Andrew Black ed Edward Wray ed è nata con un capitale sociale di appena 1 milione di sterline.
In pochi anni, grazie al crescente successo del fenomeno dello “scambio scommesse”, le dimensioni della Sporting Exchange Limited, la società che gestisce il sito
www.betfair.com, sono cresciute in maniera impressionante, al punto di essere considerata una delle più redditizie imprese dell’e-commerce inglese. Il “segreto” del sito consiste nell’offrire ai suoi innumerevoli giocatori la possibilità di scommettere, puntare e fare banco (scommettere contro), con quote fissate dal “mercato” degli altri utenti. Con il suo ventaglio di opzioni di gioco, sempre più ricco e davvero di facile utilizzo, Betfair ha conquistato anche una buona fetta di clienti femminili, mettendo seriamente in difficoltà i boomaker tradizionali. Grazie all’assenza di un margine per il banco e ad una normativa fiscale estremamente vantaggiosa, del resto, la compagnia britannica offre quote molto più vantaggiose, superiori addirittura del 20% alla media.