Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
Agipro: Oscuramento siti: a mezzanotte cala il sipario ... (23.2.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 23/2/2006
Letto 827 volte
Dimensioni 9.28 KB
Versione stampabile Segnala ad un amico
 
Pubblicato il 23 febbraio 2006 ore 10:15

OSCURAMENTO SITI: A MEZZANOTTE CALA IL SIPARIO SUI SITI DEI BOOKMAKERS NON AUTORIZZATI DA AAMS
 
(s.p.) A partire dalle 0.00 di questa sera, tutti i siti di gioco esteri non autorizzati da Aams verranno oscurati. Scatta infatti tra poche ore l’applicazione del decreto della Direzione Generale dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che attua le disposizioni contenute nell’articolo 1 - commi da 535 a 538 - della Legge Finanziaria per l’anno 2006 e che ha messo sulla lista nera ben 500 siti, tra cui quelli di bookmaker internazionali del calibro di Ladbrokes, Stanley, William Hill, Coral e Betfair che, da diversi anni, accettano scommesse dall’Italia attraverso le loro piattaforme telematiche.
I bookmakers, però, non intendono far calare il sipario su un giro di affari in costante crescita e promettono di dare battaglia: hanno infatti annunciato che faranno appello alla Commissione Europea.
 
OSCURAMENTO SITI: LE TAPPE DELLO SCONTRO TRA NORMATIVA EUROPEA ED ITALIANA
 
(a.c.) La Legge Finanziaria 2006 ed il Decreto Fiscale ad essa collegato, saranno ricordati nel settore dei giochi, come i primi veri passi verso la regolamentazione del cosiddetto settore telematico. Le novità sostanziali, accompagnate da non poche polemiche, riguardano innanzitutto l’oscuramento dei siti esteri, che attraverso internet, consentono la raccolta sulle scommesse a bookmaker e operatori del gaming (casinò e poker) privi di autorizzazione o concessione da parte dei Monopoli di Stato ad operare nel nostro paese. La spinosa questione interessa quindi buona parte dei bookmaker stranieri, che da diversi anni, accettano scommesse dall’Italia attraverso le loro piattaforme telematiche.
Dal momento in cui è stato reso noto l’inserimento in Finanziaria della norma indirizzata all’ oscuramento dei siti esteri, sia le associazioni di operatori on-line (Europan Betting Association e Remote Gambling Association) sia i singoli bookmaker (su tutti Stanley e Unibet) hanno sottoposto alla Commissione Europea la questione, depositando esposti nei quali si fa riferimento ai principi comunitari di libertà di stabilimento e di libera circolazione dei servizi (anche, se non soprattutto, nel settore dei giochi). La norma è stata però approvata dal Parlamento e la Commissione Europea, per ora, non ha assunto iniziative ufficiali contro l’Italia.
Nella sostanza per i bookmaker internazionali, che grazie ad internet avevano ormai acquisito interessanti fette di mercato e decine di migliaia di clienti anche in Italia, il provvedimento inserito nella Finanziaria 2006, avrebbe infranto almeno cinque principi di diritto comunitario:
1- Libertà di stabilimento e di libera circolazione dei servizi in ambito Ue
(articoli 43 e 49 del Trattato e recenti decisioni della Corte di Giustizia);

2- Libertà di fornitura dei servizi di telecomunicazione (Direttiva 2002/20/Ec sull’Autorizzazione dei servizi e delle reti per le comunicazioni Elettroniche);

3-Tutela dei dati personali (Direttiva 2002/58/Ec su privacy e Comunicazioni elettroniche);

4-Aiuti di stato (articolo 87.1 del Trattato Ec);

5-Notifica degli standard tecnologici e delle norme relativi ai servizi nella società dell’Informazione (Direttiva 98/34/Ec).
Per evitare le presunte violazioni, e la possibile perdita del ricco giro di affari, il 31 ottobre 2005, i principali operatori continentali, che dalle loro basi in Scandinavia, Germania e RegnoUnito offrivano servizi in Italia, hanno “avvertito”, con una lettera, i Commissari Europei direttamente competenti delle  possibili violazioni in corso in Italia: Charlie McCreevy (Irlanda, Mercato Interno), Viviane Reding (Lussemburgo, Media e Informazione), Franco Frattini (Italia, Giustizia), Neelie Kroes (Olanda, Concorrenza) e Günter Verheugen (Germania, Impresa e Industria).
Una posizione netta è stata espressa anche dalla European Betting Association (EBA) e dalla Remote Gambling Association (RGA), ovvero le due maggiori associazioni, che a livello europeo, rappresentano le più grandi industrie del gioco (nel caso della RGA quelle che operano attraverso internet): il 2 novembre 2005, infatti, le due associazioni avevano nuovamente “avvertito” il Governo italiano e le autorità competenti del problema, segnalando, tra l’altro, il caso alla Commissione europea.
Ma all’interno del contenzioso, tra le pieghe della Legge Finanziaria 2006 ed i suoi regolamenti attuativi, una strada che renda possibile una soluzione di compromessi si è già aperta: per continuare ad operare, ai bookmaker stranieri non resterebbe altro da fare che acquisire almeno un’agenzia su territorio italiano e creare un sito internet con il suffisso “.it”, senza la possibilità – per i clienti residenti in Italia - di collegamento (link) al sito estero, dislocato in Inghilterra o in qualche paradiso fiscale nel vecchio continente . Di questo avviso è anche lo stesso numero uno della RGA, Clive Hawkswood, che - in una recente intervista ad Agipronews - ha confermato che “Potrebbe essere auspicabile cercare di ottenere, acquistandola, una concessione italiana. In tal modo gli effetti negativi della legge sull'oscuramento verrebbero minimizzati".
 
OSCURAMENTO SITI - GIOCO TELEMATICO: REGOLE CERTE PER UN MERCATO IN CRESCITA
 
(p.g.) Il gioco telematico è ormai una realtà importante nel settore italiano delle scommesse: i numeri parlano chiaro, nel 2005 la quota di raccolta effettuata a distanza si è attestata intorno al 22%, e la percentuale è destinata a crescere. Nel solo mese di gennaio 2006 le giocate a distanza hanno raccolto 42,5 milioni di euro, su un totale, per le scommesse sportive, di 175 milioni di euro: la quota di mercato risulta pari al 24,3%, in crescita di oltre il 200% rispetto a gennaio 2005.
 
 
OSCURAMENTO SITI - STANLEY: "RICORREREMO AL TAR DEL LAZIO"
 
(c.s.) Stanley International Betting, società specializzata in scommesse sportive, facente capo al gruppo inglese controllato da Stanley Leisure plc, quotata alla Borsa di Londra - ha reso noto nei giorni scorsi, attraverso un comunicato stampa - che agirà dinanzi al TAR Lazio per ottenere l’annullamento del Decreto 07.02.2006 del Ministero dell’Economia e delle Finanze/AAMS di attuazione dell’art. 1, commi 535-538, della Legge Finanziaria 2006, nonché il risarcimento dei danni causati all’esercizio della propria attività d’impresa.
Il Decreto - si legge ancora nel comunicato - intensifica la repressione nei confronti degli operatori transfrontalieri delle scommesse, con il coinvolgimento autoritativo dei fornitori di servizi di rete, ai quali è stata trasmessa una vera e propria “lista di proscrizione” dei siti da inibire, sotto pena di considerevoli sanzioni pecuniarie. I fornitori dei servizi di rete vengono altresì fatto oggetto di misure di pressione, per indurli alla delazione anche dei casi dubbi.
 
 
OSCURAMENTO SITI: PER AAMS RICORSO STANLEY STRUMENTALE
 
(red.) L’ Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato – con un comunicato stampa emesso nei giorni scorsi - si è dichiarata "stupefatta del contenuto del Comunicato Stampa attraverso il quale la società Stanley International Betting ha preannunciato ricorso al Tar del Lazio per ottenere l’annullamento del Decreto che ha previsto l’inibizione dei siti dei bookmakers diversi dai concessionari autorizzati in base alle norme vigenti".
L’Amministrazione ha ribadito che "il Decreto dà attuazione ad una volontà del Parlamento italiano e che la sua finalità è unicamente quella di tutelare il gioco legale rispetto a chi opera fuori dalle regole dello Stato Italiano".
 
 
OSCURAMENTO SITI - BETFAIR: “FAREMO GIOCARE EGUALMENTE I NOSTRI CLIENTI”
 
(p.g.) Nessuna azione legale ma la condivisione del giudizio su una legge che "è in contrasto con le leggi della Comunità Europea riguardanti la libera circolazione di beni e servizi” per Betfair, la piattaforma telematica che propone agli utenti la possibilità di scambiare le proprie scommesse. Negli ultimi giorni la società ha inviato ai propri clienti una lettera in cui veniva fornito un indirizzo alternativo (www2.betfair.com) per poter continuare ad accedre al servizio di "exchange".
 
Torna alla categoria | Torna all'indice principale
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&