PRECISAZIONI UNIRE

Riceviamo dall’Unire:
In riferimento all’articolo pubblicato sull’edizione di codesta testata in data 10/2/2006, pag. 40, recante titolo «Galoppo contro Unire. Consulte da boicottare», l’Unire rende noto di non essere a conoscenza di alcun documento siglato da proprietari, allenatori, allevatori, fantini e gentleman del settore galoppo che denunci «macroscopiche irregolarità della procedura elettorale seguita dall’Unire e la scarsa, se non nulla, considerazione da parte dell’Ente delle costituende consulte».
A tal proposito l’Unire precisa che la procedura per l’elezione delle Consulte Tecniche è stata avviata e si sta svolgendo in modo pienamente regolare. La legittimtà di tale procedura è garantita dall’integrale rispetto del regolamento firmato in data 31/1/2005 dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali alla presenza di tutti i presidenti delle associazioni di categoria.
L’Unire intende, inoltre, sottolineare che l’istituzione di tali organi rappresentativi delle categorie ippiche è stata fortemente voluta dall’Ente stesso, in un’ottica di condivisione di scelte gestionali influenti sugli interessi delle categorie rappresentate.
Il Commissario Straordinario dott. Francesco Saverio Abate

Risponde
Sandro Cepparulo
Non sappiamo quale mezzo di comunicazione l’Unire utilizzi e privilegi, ma che esista un documento di 35 righe indirizzato alla dott.ssa Antonietta Coreno Adriano, quale presidente della commissione elettorale delle consulte tecniche, e per conoscenza al segretario generale Franco Panzironi è fuori da ogni dubbio. E’ datato 7 febbraio e firmato coralmente dai presidenti di Unpcps (Proprietari galoppo), Anac e Anap (allevatori), Agri (gentlemen), Unag (allenatori), Anf e Uif (fantini).
In esso, dopo aver chiarito in 4 punti come le procedure per la nomina delle Consulte Tecniche (l’unico organo vagamente democratico in mano alle categorie) fossero criticabili, si conclude con un «è di tutta evidenza la macroscopica irregolarità della procedura elettore seguita dall’Ente» e con un «il disinteresse mostrato dall’Unire nell’organizzazione, promozione e diffusione delle votazioni delle Consulte, nonchè la mancanza di qualsivoglia preventiva collaborazione in materia con le scriventi associazioni, riflettono la scarsa, se non nulla, considerazione da parte dell’Ente delle costituende Consulte».
Nero su bianco. E non è per nulla casuale che l’Unire il 14 febbraio abbia prorogato dal 15 al 28 febbraio (e i tempi si allungheranno ancora) la presentazione delle liste per le Consulte. Il resto ci pare tempo perso.