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La Gazzetta dello Sport: Drammatico frontale a Roma (20.2.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 20/2/2006
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Drammatico frontale a Roma: Almanzor muore in pista
Il 10 anni guida la Gran Corsa Siepi ma è investito da Terra Romana che, dopo una caduta, galoppa in senso contrario

— Due settimane esatte e per l’ostacolismo italiano è ancora dramma. Dopo il Grande Steeple di Roma — che due domeniche or sono ha dovuto mettere in conto la caduta del 22enne fantino Mauro Branca, operato al cervello per un edema cerebrale e rimasto in coma farmacologico 6 giorni — ieri è stata la volta di un incredibile Gran Corsa di Siepi.

LA DINAMICA Partiti in 8, dopo il ritiro in mattinata di Boemondo, i concorrenti hanno perso già al primo ostacolo Terra Romana che scaricava il fantino Thomas Boyer e se ne andava in libertà con le redini fra le gambe. E proprio l’evento ha innescato l’incidente fatale per Almanzor che guidava la corsa. Dopo aver rallentato ed essersi quasi fermata, Terra Romana quasi scattava in senso contrario alla marcia dei cavalli ancora in corsa e andava a centrare Almanzor che moriva praticamente sul colpo per emorragia interna.

IL FANTINO E IL TRAINER Per il fantino di Almanzor — il tedesco Dirk Fuhrmann, leader dei jockey d’ostacoli in Italia — visita in infermeria e solo una botta a un polpaccio, ma tanto sconforto per la perdita di un cavallo importante avvenuta in una situazione del tutto imprevedibile. E il 56enne allenatore di Almanzor Franco Contu ha spiegato così la sua amarezza: «E’ stato un attimo. Non ci si è quasi resi conto di quello che stava accadendo. Almanzor era un soggetto di livello e la corsa si stava sviluppando secondo le sue attitudini. Cosa provo? Ai dolori non ci si abitua mai. Questa poi è stata una cosa dai risvolti incredibili».

LA GIURIA Sul piano teorico una parte di responsabilità potrebbe andare anche alla giuria per non aver suonato immediatamente la sirena e fermato la corsa. Sergio Arnaldi, il presidente della terna giudicante, parla dei fatti con grande responsabilità. «E’ stato tutto imprevedibile anche per chi come me faceva il commissario già negli Anni Sessanta. Terra Romana è stata seguita da noi con grande attenzione e, redini in mezzo alle gambe, ha fatto cose impensabili. Si è fermata, è andata al piccolo trotto e poi ha deciso di inserirsi al contrario nel gruppo centrando in pieno Almanzor. Suonare la sirena? Lo abbiamo fatto quando ci è parso giusto. Altrimenti in ogni corsa a ostacoli e ad ogni caduta si dovrebbe interrompere la gara».
Sandro Cepparulo


 

 
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