Il Serial show da rilanciare Domenico Deci Chi ha buona memoria può saltare il primo capoverso e cominciare a leggere dal secondo. Agli altri proponiamo un prologo per inquadrare il Premio Mario Locatelli nella sua veste passata di Serial che dilazionava l'evento sull'arco di sette giorni e due weekend: Nel primo si disputavano le due eliminatorie costruite con la formula dell'invito che qualificavano quattro+quattro - gli otto della finale, risistemati sempre e comunque in base alle scelte dell'handicapper . Il gioco che intrigava e coinvolgeva, stava nelle astuzie dei guidatori o di chi andava dritto da subito sentendosi il più forte; nel divertimento di assegnare ì numeri per la finale prima delle designazioni ufficiali; nel cercare tra le righe i possibili motivi per cui il quarto di una batteria potesse vincere la settimana successiva. Naturalmente per ricreare l'evento servirebbe una dotazione all'altezza. Con l'attuale stanziamento di 42 mila euro complessivi non vai lontano, non puoi dividere la torta in tre fette e sperare in adesioni all'altezza dello spettacolo. Nel 2006 pensare a un Locatelli vecchia maniera è utopistico. Per il 2007 invece, piuttosto.che aspettare gli eventi anziché attendere eventuali sviluppi della situazione, si.potrebbe battere nuove strade, aprire nuovi sentieri per cambiare usi e costumi. Eccessivo e improbabile auspicare una rivoluzione, coerente augurarsi una spinta innovativa. Il Locatelli è il pretesto per gettare il sasso nello stagno di San Siro per poi estendere il progetto ad altri eventi e su altre piazze: l’uovo di Colombo sta nelle sponsorizzazioni, andrebbe covato da un efficiente ufficio marketing anche spingendo sui benefici delle norme tributarie in materia.. Quanto alla ricerca, non è necessario andare troppo lontano, buone risorse si trovano, già nel mondo ippico dove si incontrano appassionati con capacita manageriali, al timone di grandi aziende, titolari di floridi patrimoni, noti a pochi, sconosciuti a molti. Basterebbe un progetto ben costruito per incuriosirli perché al resto provvederebbe la loro passione. In tal senso un apporto importante dovrebbe venire dalla Tv. La televisione c'è già, via satellite criptati i due canali Unire, nel pacchetto base Sky Sport è compreso Unire Sat. L'una e l'altra Tv coprono il fenomeno in maniera asettica quando invece servirebbero iniziative, idee, creatività. Esempi, approfondimenti, interviste ad ampio respiro, documentari e quant'altro aiuti ad allargare gli orizzonti di una corsa di cavalli, liberandola qualche volta dalle manette della scommessa, delle quote e... stop. Uno zapper satellitare che si imbattesse casualmente sui programmi delle corse cosa vedrebbe? Cavalli piccini che corrono in circolo che lottano sino al traguardo, una voce che chiude con arrivo, con i numeri 5-7.1, quota vincente etc, etc", e niente altro. Quanto vale che resti coinvolto? 100 contro uno. La storia dice che qualche tentativo è stato fatto, ma si è trattato di operazioni fini a se stesse. Incursioni occasionali esauritesi in un breve arco di tempo, senza costanza né coinvolgimento. Proviamo a fare un altro tentativo mettendoci più buona volontà e poi riparliamone... |