Il Donadoni felice vince in Costa Azzurra L’allenatore mastica amaro, il trottatore vola: quinto colpo italiano a Cagnes nel 2006
— Cinque colpi dei trottatori, tre dei purosangue. I nostri cavalli che vincono a Cagnes-Sur-Mer, ormai, non fanno quasi più notizia. Ieri è giunto l’ennesimo successo italiano del 2006 in Costa Azzurra: merito del Donadoni del nostro trotto, che in questo momento è senz’altro più felice dell’omonimo allenatore, dimessosi dal Livorno settimana scorsa. Il figlio di Supergill ha centrato il Prix Jules Roucayrol (metri 2850, quintè nazionale) portando a casa ben 40.000 euro, una cifra impensabile sulle nostre piste se non nelle prove di gruppo 1. E in più ha regalato una grande soddisfazione anche al driver Roberto Andreghetti e al trainer Jerry Riordan, entrambi al primo successo francese. Donadoni Ok sulle piste transalpine si era fatto notare già nel 2005, con un secondo posto in luglio, sempre a Cagnes, e con il terzo a Vincennes nel Prix Jockey vinto da Derrick di Jesolo in agosto. Ma anche lo sfortunato sesto nel Luxembourg dello scorso 28 gennaio era stato incoraggiante, tanto che Donadoni, grazie anche alla favorevolissima collocazione al primo nastro, ieri ha chiuso da favorito con una quota di 2,9. Ma non è stato tutto facile. «Siamo partiti male — racconta Roberto Andreghetti —, perché quando hanno convalidato il segnale di avvio, che secondo me era da richiamare, mi trovavo ancora nella pista interna e così ci siamo sistemati quarti in corda e chiusi, senza la minima possibilità di uscire. Poi, alpassagg b, si è aperto un varco, siamo scattati in terza nota e in retta abbiamo battuto di forza Count Go, il cavallo allenato da Jori Turja. Una bella soddisfazione». Sulla stessa lunghezza d’onda Jerry Riordan. «Vincere a Vincennes è un’altra cosa — ha detto il trainer americano —, ma prima o poi verrà anche quel momento. Donadoni è stato ancora una volta generosissimo: girare in terza nota per più di un chilometro non è datuttie in retta d’arrivo si è battuto come un leone. E’ stato anche fortunato perché L’Ocean d’Urfist, l’avversario più pericoloso, ha rotto all’imbocco dell’ultima curva». Il futuro non è ancora ben definito. «Ora Donadoni andrà un mese a Napoli, da Antonio Improda, perricaricare le batterie, poi vedremo. Non mi dispiacerebbe riportarlo in Francia». Matteo Pierelli
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