GLI AMICI DI PANZIRONI
Ormai è noto a tutti: per Panzironi gli operatori ippici si dividono in “amici” e “nemici”. Per i primi sono spalancate le porte del Paradiso ippico, per i secondi vi sono solo i castighi, i dispetti ed il disprezzo. Talvolta accade però che, nell’intento di mettere in difficoltà i nemici, si danneggino gli amici. Quando malauguratamente questo accade, il Segretario Generale ha sempre il jolly capace di cambiare le carte in tavola. Nel caso delle consulte, per esempio, il Panzironi – pensiero aveva introdotto delle regole che avrebbero dovuto portare all’UNIRE solo i rappresentanti del “Signorsì”, ponendo barriere che alla fine sono risultate tali solo per i suoi amici, generali senza esercito. L’impossibilità di Mauro (UPT) di raccogliere 720 firme per presentare la sua lista di candidati (il suo esercito è più che decimato, contando intorno al migliaio di iscritti), quella dell’altro soldatino ubbidiente Gabriele Baldi, che non è riuscito con il porta a porta a raccogliere quanto gli occorreva, ha messo i nemici dell’UNAGT, i soli a sapersi organizzare, nelle condizioni di mandare un loro rappresentante nella Consulta. Non sia mai detto: allora ecco il colpo di genio: spostare i termini della presentazione delle liste per dar tempo agli amici, ma soprattutto via l’unico motivo di legalità. Non occorrerà l’avallo del notaio, unica garanzia per la verifica della validità della documentazione legata alle firme: ma basterà la “parola” del presidente dell’Associazione interessata che tutto sia stato fatto secondo le regole…Una barzelletta così divertente non si sentiva da tempo: anche perché i presidenti di categoria non sono dei pubblici funzionari, e possono certificare qualunque bugia senza commettere nulla di illegale. Allora la presa in giro è doppia: si nominano le Consulte che “non contano niente”, e nelle consulte entreranno solo le persone gradite da Panzironi. Ma quando finirà questa “jacovella”, quando l’ippica tornerà ad essere una cosa seria in mano a persone serie e competenti, soprattutto interessate solo all’ “incremento delle razze equine”?