Merano nuova scommessa GIORGIO BERGAMASCHI
E' stato di parola, Gùnter Januth, il nuovo sindaco di Merano. Appena insediato, lo scorso maggio, aveva promesso che avrebbe preso in mano la patata bollente, anzi rovente, dell’ippodromo di Maia. “Ein Mensch, ein Wort” (un uomo, una parola, ndr), recita un antico adagio tedesco. E il nuovo borgomastro di parola è stato, eccome. Questo manager che ha le idee chiare, ha studiato, sviscerato il problema, ha legittimamente preteso una pausa di riflessione, annunciando per dicembre una sorta di rivoluzione copernicana negli assetti di Maia. Bisogna dargli subito atto di una cosa: la promessa è stata mantenuta, i vecchi vertici (dimessisi) ormai fanno parte della storia, mentre per l’ippodromo si pone un’autentica, vera serie di attenzioni. Non è più tempo di ”de profundis”, piuttosto di lifting e di rilancio della struttura. Ci crede anche il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, che già a novembre s’era detto «assolutamente disposto ad entrare nel gioco in modo importante, perché Maia è un gioiello di inestimabile valore in cui crediamo e sul quale ribadiamo la volontà di investire. Questo, ovviamente, a fronte di un’effettiva partecipazione dell’Unire, che è partner fondamendale. Sì, crediamo nel valore di Maia e nella luce di patti chiari e fiducia reciproca lo dimostreremo sul campo». Intanto, il dottor Luigi Ragno, che già presiede la struttura sportiva adiacente all’ippodromo, denominata Meranarena, è il nuovo presidente di Merano Maia. Questo signore, un meranese che negli anni ha maturato importanti esperienze all’interno di istituti bancari ma soprattutto è stato per lustri impegnato a Roma in ambito Coni e Figc, è dunque il nuovo timoniere dell’ippica meranese. Al momento è alle prese con dati e cifre, bilanci e spettri di costi e rìcavi. Con il nuovo sindaco della città del Passino, il nuovo presidente di Maia condivide, assieme alla visione prettamente manageriale dell’impresa, un forte entusiasmo che viene dalla consapevolezza che “il presidente Durnwalder crede in Maia” e dunque è da ritenersi a tutti gli effetti a bordo dell’impresa che trasformerà la Merano ippica. Attualmente, a Maia è operativo un CdA a ranghi ridotti, all’interno del quale Massimiliano Sturaro ricopre il ruolo di amministratore delegato. E mentre i vecchi soci potranno partecipare alla ricapitalizzatone di Merano Maia, saranno aperte le porte a nuovi investitori, così che da marzo il tempio dell’ostacolismo italiano potrà aprirsi ad un nuovo futuro. E, se mancano tecnici ippici a bordo del nuovo vascello, è stato garantito (in forza di un consiglio comunale che all’unanimità ha sostenuto il nuovo indirizzo), che sarà varato un organismo, composto da tecnici, il cui ruolo sarà di ”guida” ippica. Ora, la questione è di volontà, di un’intesa quadrilaterale che imporrà un gioco importante, da rispettare con la massima serietà da parte di tutti e che dovrà essere fatto a carte scoperte. Merano non è solo stata la patria storica dell’ostacolismo italiano. Dovrà continuare ad esserlo. L’Unire- con cui Merano Maia e Comune attendono d'incontrarsi, dopo lo spostamento d’un appuntamento già fissato con questi nuovi interlocutori, anzi partner, dovrebbe finalmente trovare clima e ambiente assolutamente rasserenati. Se in società si sta preparando ad un importante rlcapitalizzazione (si parla di 400.000 euro) mentre il proprietario (Comune) ribadisce il suo sostegno economico (già previsto lo stanziamento di 160.000 euro), a proposito del futuro dell’area viene fatto sapere anche che «Maia non subira mai collisioni con altre realtà, ma certo dovrà essere rivisto il suo impiego attraverso la progettazione e l’attuazione di calendari e manifestazioni che, nel pieno rispetto dell’ippica e delle sue attività quotidiane, possano consentire ricavi in prospettiva, tali da giustificare gli impegni economici che i partner si accolleranno. Perché Maia dovrà diventare il salotto “buono e verde” della città. Per i locali e per chi viene da fuori». Insomma, Maia deve rendere, così come ogni azienda sana è chiamata a fare. Ma dalla Provincia autonoma giungono “segnali e non solo voci” per cui la nuova partnership, avendo di fronte un’Unire disposta a una fattiva collaborazione, e disposta a operare in favore di Maia investmenti nell’ordine di 20-30 milioni di euro e con queste premesse la scommessa deve essere presa sul serio.
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