Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
La Gazzetta dello Sport: A lezione da Dettori (9.2.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 9/2/2006
Letto 833 volte
Dimensioni 2.76 KB
Versione stampabile Segnala ad un amico
 

A lezione da Dettori
Electrocutionist e Frankie in Dubai: missione World Cup
— Solo quattro delle 159 segnalazioni per la Dubai Worl Cup.
Un poker di certezze o quasi, cavalli su cui poter contare davvero il 25 marzo a Nad al Sheba. La corsa da sei milioni di dollari non è lontana, soprattutto se l’obiettivo di un allenatore è la trasformazione delle attitudini di un purosangue.
Sheikh Mohammed, il boss del team Godolphin, è il padrone di casa. Primo ministro del Dubai dal 4 gennaio, quando suo fratello maggiore Maktoum è morto in Australia per infarto, lasciandogli il timone dell’emirato e della scuderia dalla giubba azzurra che avevano fondato assieme nel 1994. Suo è l’ippodromo di Nad Al Sheba, suoi anche i milioni di dollari appesi al traguardo della corsa più ricca del mondo, che sarà spettacolo puro e una solenne commemorazione.
Deve aver chiesto il massimo al suo team, ottenendo come prima risposta una rigorosa scrematura:
quattro cavalli pescati da un esercito, i 125 ufficialmente in allenamento ad Al Quoz.
Fra gli eletti c’è Electrocutionist, campione del nostro galoppo fino a qualche mese fa, fino all’offerta da sceicco che il proprietario americano Earl Mack non ha potuto rifiutare, capitalizzando l’eccezionale lavoro di Valfredo Valiani. Le Juddmonte International Stalces di York (gr. 1) sono la perla del passato, ora il testimone è passato a Saeed Bin Suroor. E a Lanfranco Dettori, il braccio armato del colosso targato Malctoum. La loro missione non è facile, dovranno capire se Electrocutionist può essere competitivo anche sulla pista in sabbia mai calpestata in gara. Allenatore e fantino stanno lavorando su un repertorio tecnico che si basa sulla potenza, non sempre redditizia su un terreno solitamente amico soprattutto dell’agilità.
Ma nulla è in teoria proibito se muscoli, telaio e polmoni si fondono con la classe, per fortuna presente in dosi massicce nel bagaglio genetico di Electrocutionist.
Dettori è abbasta fiducioso, ma nessuna decisione è stata ancora presa. E’ già importante che Electro sia il potenziale primo candidato alla corsa delle meraviglie nato in Italia. Dovrà combattere con Rule of Law, Cherry Mix e Valixir, gli altri prescelti.
Il primo non corre dal settembre 2004, quando vinse  il St Leger inglese. Incognita. Il secondo ha precisi limiti qualitativi, a prescindere dalle attitudini: ha vinto ll jockey Club a San Siro ma è naufragato nell’Arc e a Hong Kong.
L’unico tosto è Valixir, prelevato a suon di milioni dalla scuderia dell’Aga Khan. E’ un plurivincitore di gruppo 1, ma la distanza dei 2000 metri, ideale per Electro, sembra un viaggio troppo lungo.
Michele Ferrante

 
Torna alla categoria | Torna all'indice principale
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&