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Lo Sportsman: Le avventure dei cugini ciechi (9.2.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 9/2/2006
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Le avventure dei cugini ciechi

ENRICO QUERCI
All’inizio degli anni quaranta, un cavallo commosse gli ippici e, in particolare, Luigi Camici. Il suo nome era Fior di Sole ma, ironia della sorte, il cavallo era completamente cieco. Eppure, nonostante questo handicap, Fior di Sole fu un ottimo cavallo da corsa per il verde e il giallo della Scuderia Mantova. Iniziò la sua carriera in una corsa a vendere, ma seppe fare cose egregie, battendo anche Bozzetto. Fior di Sole era un velocista al quale venne allungata la distanza ma un infortunio ne interruppe la carriera. Luigi Camici lo ricorda così. «Fior di Sole era straordinario perché, è il caso di dirlo, si fìdava ciecamente dell’uomo che lo montava. Lui andava avanti, nitriva, galoppava quando richiesto, si fermava al richiamo dell’uomo. E difficile da credere, ma è accaduto.
Casi rari, non isolati, soprattutto quando la cecità è relativa solo ad uno dei due occhi o la capacità visiva è solo in parte ridotta. In questi giorni, a San Rossore, due cavalli con questo tipo di menomazione hanno vinto la loro prima corsa in carriera. Per la verità uno dei due ha vinto al debutto. I due si chiamano Sitnikov e Laghat e sono entrambi allenati da Mil Borromeo.
La storia dei due è stata a tratti drammatica ma ci sono stati anche degli episodi comici o quasi. Iniziamo da Sitnikov, figlio di Spinning World e Siobhan, homebred di Franco Polidori, al quale manca completamente l’occhio sinistro. «La causa di questo incidente è stato uin calcio della madre in paddock. L’infortunio era così grave che è stato necessario intervenire chirurgicamente per togliere del tutto l’occhio colpito». Franco Polidori si è affezionato moltissimo a questo baio e ha quasi obbligato Borromeo a prenderlo in allenamento: «Diciamo che è stata una richiesta molto convincente! Non sapendo come affrontare la doma di un puledro con queste caratteristiche, l’ho affidato ad un maneggio qua vicino che utilizza la doma etologica. Quando è giunto in scuderia era pronto per iniziare ad allenarsi». Sitnikov è un soggetto tardivo e amante della distanza e ha vinto il 3 febbraio in handicap sui 2.000 metri.
Ancora più particolare la storia di Laghat. Il figlio di Diktat e stato colpito da puledro da una micosi ad entrambi gli occhi. «Laghat dall’occhio sinistro percepisce solo la differenza tra luce e buio, mentre l’occhio destro ha una capacità visiva inferiore al 50%. Devo dire - sottolinea l’allenatore - che in questo Giuseppe Rosati Colarieti ha avuto coraggio, spendendo un sacco di soldi con poche probabilità di riuscita. E invece...».
Laghat debutta il 18 gennaio in una vendere, e vince di 5 lunghezze, facile, facile. Un premio per la dedizione che gli uomini hanno avuto per l’animale che, dal suo mondo fatto per la maggior parte di luci e ombre, dell’uomo deve fidarsi. «Questa volta abbiamo deciso di domarlo in casa - racconta Borromeo - e non abbiamo avuto grosse difficoltà perché, al contrario di Sitnikov, lui è tranquillo di carattere, e addirittura svolge il compito di battistrada nei lavori mattutini. Qualche problema, invece, ce lo ha creato nella gestione del suo tempo libero. Per un periodo lo tenevamo di giorno in un paddock con un vecchio cavallo di Federico De Paola. Dovevamo, però, trovare una soluzione al fatto che in box, non sentendosi al sicuro da solo, gira in continuazione. La prima soluzione è stata quella della capretta: aprendo la porta del box dopo la prima notte, la capra è scappata terrorizzata e l’abbiamo ritrovata nascosta in un cespuglio dopo un paio d’ore». A quel punto si è pensato di ricorrere al vecchio amico di Laghat, e i due cavalli hanno “dormito” nello stesso box per un bel pò di tempo e Laghat ha acquisito più sicurezza. «Per la verità ne ha acquisita anche troppa ed è diventato dispettoso e prepotente con il suo amico. Una mattina abbiamo aperto il box e il vecchio è scappato e lo abbiamo ritrovato dopo un paio d’ore nascosto dietro un cespuglio!»
Di necessità virtù, e i ragazzi di scuderia assieme a Mil hanno pensato di ridurre il campo d’azione di Laghat nel box, mettendoci due o tre balle di trucioli ancora confezionate. In questo modo Laghat trova degli ostacoli che non vede tra le gambe e può stare da solo. Oggi Laghat corre ancora a Pisa, una strana vendere che ha raccolto ben 20 partenti, e sarà tra i favoriti. Quando al tondino di presentazione vedrete un cavallo con gli occhi di un azzurro trasparente, segno indelebile della micosi, quello è Laghat, il cavallo dagli occhi di cristallo.

 
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