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Lo Sportsman: Piano qualità e accesso con la patente (6.2.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 6/2/2006
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Piano qualità e accesso con la patente
Tanto attese, finalmente arrivate e ora temute. Le provvidenze per gli allevatori del ga oppo stanno mettendo in subbuglio questo segmento dell’industria ippica. I problemi non vengono tanto dal tipo di interventi a sostegno dell’allevamento quanto dal meccanismo di”eleggibilità”, quello che gli operatori hanno già ribattezzato come ‘patente”. In pratica per aver diritto a tutte le forme di contributi gli allevatori devono avere dei requisiti minimi di struttura (terreno a disposizione, limite di età medio del parco fattrici) e risultati. La norma crca i risultati prevede che per le provvidenze 2005 saranno eleggibili gli allevatori con almeno tre prodotti denunciati nel triennio 2001-2003, uno dei quali vincitore di una corsa con premio al primo classificato di 5.100 euro, oppure di due prodotti che abbiano conquistato un vittoria e un piazzamento o di un puledro che abbia vinto. <Il piano provvidenze è stato approvato e questo è un dato positivo per gli allevatori che ora hanno delle certezze su cui basare il loro lavoro. Molte sono le novità e alcune, come comprensibile, possono creare perplessità e problemi di comprensione. Altre sono state accolte favorevolmente, Il livello dei 5.100 euro è accettabile e fssa a barra a un limite non impossibile. Il problema è l’applicazione già nel 2005 della prima norma del cosiddetto patentino dell’allevatore» dice Isabella Bezzera, presidente dell’ì, sfogliando le lettere e le email di protesta arrivate alla sede dell’associazione Secondo un calcolo sommario circa un terzo dei 360 allevatori che avevano beneficiato delle provvidenze nel 2004 non sarebbero più eleggibili per varie ragioni. «In particolare spiega Isabella Bezzera - sarebbero esclusi gli allevatori nuovi, quelli che ad esempio hanno iniziato (‘attività nel 2004, quelli che hanno cambiato ragione sociale oppure che hanno cercato di dare una sterzata al loro livello qualitativo, comprando magari fattrici nuove con i finanziamenti dei vecchi piani provvidenze. Insomma, una fattrice qualificata per tutti i contributi perderebbe i privilegi per il solo fatto di non avere ancora prodotti in pista».
Naturalmente l’Anac si è mossa. Isabella Bezzera ha incontrato a Roma il segretario generale dell’Unire Franco Panzironi e l’onorevole Mario Masini. «Ho fatto presente la situazione, chiedendo un intervento con una norma transitoria che può rendere l’eleggibilità solo riferibile a quelli che una volta si chiamavano “buoni” oppure facendo slittare l’entrata in vigore nel 2006. Chiediamo quindi una modifica solo normativa, non sostanziale, di un piano che deve rmanere impostato sulla qualità. Ho trovato, sia da parte del segretario
generale Panzironi che dall’onorevole Masini una grande disponibilità e questo mi lascia sperare in una soluzione positiva». «Tutto il Piano è stato visto e rivisto e alla luce delle lettere inviateci dall’Unione Europea ci si è attenuti alle norme. Faremo naturalmente tutto il possibile per dare soddisfazione agli allevatori, per non lasciare scontenti. Il tutto in conformità con le norme. Non si può certo fermare tutto, perché si rischiano ulteriori complicazioni» spiega Franco Panzironi. «Il Piano Allevatorio dice Mario Masini è stato più volte discusso con le associazioni di categoria, poi al Ministero, quindi redatto per non incorrere in infrazioni da parte dell’Unione Europea. Se ci fosse da mettere mano a fatti formali si può procedere, ma se a sostanza va contro le regole dell’Ue non si può fare nulla e si dovrebbe tornare indietro, bloccando tutto. Da parte dell’Unire c’è massima disponibilità, ma naturalmente nei limiti della legalità. In pratica non ci potrà essere nessuna spalmatura per non rischiare di incorrere in nfrazioni> Su un altro punto delle provvidenze, quello che restringe la qualifica degli “ex buoni”, ora chiamati”indennizzi” per evitare che siano identificati come un montepremi aggiunto, alle corse con premio al vincitore superiore a 6.250 euro. Questa norma avrebbe messo in grave difficoltà alcune realtà, come quelle della Sardegna e della Sicilia dove le corse maiden raramente raggiungono questo limite. Con l’intervento di sostegno del Fia - e quindi degli stallonieri le maiden per i due anni programmate sulle due isole potrebbero godere di un sovrappremio utile a raggiungere la qualifica per l’indenizzo. In mezzo a tante litigiosità un intervento interno dell’industria ippica che decide di autofinanziarsi. Chapeau!

 
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