Echò pensa alla primavera «Forse correrà a Torino. Però è tornato stanco da Parigi» Il trainer Ehlert aggiunge: «I veri target diventano le grandi volate a iniziare da Nizza»
— «A Parigi ho passato uno stupido fine settimana con tutti i cavalli che non hanno guadagnato un euro. Però martedì quando Enrico Bellei mi ha chiamato per dirmi che aveva vinto con Early Maker sono stato felice come un bambino». Nel suo italiano ancora duro ma sintetico, Holger Ehlert disegna quella che è stata la sua trasferta a Vincennes con al centro Echò dei Veltri finito 8° nell’Amérique. Ovvero al primo posto fra chi arriva in fondo vivo però non prende nulla. Inadeguatezza o tanta sfortuna? Il trainer tedesco salva il suo cavallo e non lo fa perché lo impone il ruolo ma semplicemente perché ci crede. «Io dico che alla seconda partenza andava in testa e alla terza invece si è trovato davanti un paio di avversari che lo hanno fermato. Se fosse stato valido l’avvio più favorevole per noi si poteva arrivare terzi e sarebbe stato un risultato importantissimo per un indigeno di soli 5 anni, o meglio che li dovrà compiere in realtà in aprile. Quantomeno possiamo dire che con lui non è stato un azzardo tentare, anche perché ha finito senza dover dare il massimo». E ora? Ciò che interessa è il futuro e quello di Echò dei Veltri non è immediato. «Il cavallo — dice Ehlert — è tornato da Parigi un po’ stanco. Era fatale. La preparazione e una corsa sempre impegnativa non possono non lasciare qualche segno. Nulla di particolare. Ha solo bisogno di qualche giorno di relax. Quanti sarà lui a dirmelo. E’ un cavallo decisamente onesto anche in questo». C’è però l'idea di andare a Stupinigi a fine mese per il Gran Premio Olimpiadi di Torino, una corsa sui 2100 metri definita «evento speciale» e che speriamo non resti come una «icona» nel programma globale anche del prossimo anno a ingolfare ancora di più un progetto già fragile come quello della nostra ippica. «A Torino? Forse. Ho detto che sarà Echò a decidere e lascerò a lui l’ultima parola, quella nel suo linguaggio. L’opportunità sarebbe buona ma non intendo forzare il suo percorso che lo vedrà in pista di sicuro nelle classiche di primavera a cominciare dal Criterium de Vitesse di Cagnes sur Mer a metà marzo». E se Vincennes è per Holger Ehlert una traccia per ora perduta — anche se la vittoria di Early Maker nel Prix de Laval ha salvato l’impegno complessivo di scuderia — proprio Cagnes diventa il terreno su cui il trainer tedesco ha intenzione seria di prendersi altre gioie dopo il 3 su 5 di giovedì 12 gennaio quando con Domingo Ors, Early Maker e Cornaro d’Asolo che ha rinverdito antichi tripli all’estero come quelli di Walter Baroncini proprio sulla pista di Nizza. «Ci ritornerò martedì e venerdì della prossima settima. Martedì con Canalca Dvs e Proud Dragon, venerdì con Kensug (un tedesco di 9 anni 2 volte a segno nelle 6 corse italiane ndr) che hanno corse possibili. Vincere sempre non si può, ma sperare si deve». Sandro Cepparulo
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