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Agipro: Ughi: CTD e punti remoti prosperano nella clandestinità (1) 1.2.06  
Autore: unagt
Pubblicato: 2/2/2006
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Pubblicato il 1 febbraio 2006 ore 18:15



SCOMMESSE - UGHI (SNAI S.p.A.): "CTD E PUNTI REMOTI PROSPERANO NELLA CLANDESTINITA'" (1)

(p.g.) "Uno dei problemi maggiori continua ad essere l'esercizio abusivo della raccolta: i CTD collegati a bookmaker inglesi, e anche molti punti remoti di concessionari italiani, non  credo versino l'intero importo delle giocate al proprio "banco" , ma reputo che trattengano fino al 90% delle  giocate prosperando nella clandestinità.
In Italia vige un regime concessorio a  volte negativo a volte positivo ma le regole non le facciamo noi".
E' quanto dichiarato da Maurizio Ughi, presidente di Snai S.p.A., nel corso del convegno "Le regole del gioco" - Lo stato dell’arte delle  scommesse telematiche in Italia.
"Lo stato ci ha affidato la vendita di un prodotto su cui paghiamo delle tasse mentre gli operatori esteri pretendono di entrare in Italia  senza versare alcunchè all'erario, come fossero dei "vu cumprà" delle scommesse.
Per quanto riguarda il telematico c'è da fare una piccola premessa - ha proseguito Ughi - bisogna distinguere le scommesse a  portatore da quelle nominative: le prime vanno effettuate solo nelle agenzie, dove l'eventuale vincita viene pagata al possessore del  biglietto, con il concessionario che si occupa di salvaguardare la legalità. Le regole sulle scommesse nominative - quelle cioé tipicamente online - vengono invece  aggirate: vengono "trasformate" in scommesse al portatore, con l'apertura di ingenti conti di
gioco usati come escamotage per l'intermediazione.
D'altronde la regola di internet pare essere vietato vietare. Per contrastare le irregolarità o si pensa, per assurdo, alla sua totale abolizione, o si deve attuare una maggiore regolamentazione sui ticket, che non possono continuare ad essere dei "promemoria" da  cui è impossibile risalire all'effettivo intestatario del conto. Su ogni ticket andrebbe impresso il nominativo del titolare della carta".
Altra regola auspicabile - ha poi proseguito il Presidente di Snai S.p.A. - potrebbe essere quella di inibire il pagamento presso i punti  fisici". (segue)

 
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