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Agipro: Storie: anche George Foreman si dà all'ippica... (1.2.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 1/2/2006
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Pubblicato il 1 febbraio 2006 ore 09:50

STORIE: ANCHE GEORGE FOREMAN SI DA’ ALL'IPPICA...
 
(l.m.) / ESCLUSIVA - Medaglia d'oro olimpica nel 1968. Campione del mondo di pesi massimi da gennaio del 1973 dopo un epico match con Joe Frazier. Un autentico fuori classe del ring che dovette inchinarsi unicamente alla leggenda della box, Cassius Clay, alias Muhammad Ali, nella magica notte di Kinshasa dell'ottobre del 1974. Capace di riprendersi il titolo 20 anni dopo contro Michael Moorer pur essendo stato una decina d'anni lontano dal ring e dai guantoni. Questo è George Foreman. Un uomo che ha sempre amato alzare le braccia al cielo in segno di vittoria e che a, 57 anni suonati, sogna ancora di farlo, questa volta come proprietario di cavalli, visto che dallo scorso mese di ottobre l'ex Campione del Mondo del mondo è proprietario di cinque trottatori comprati ad Harrisburg in Pennsylvania. Si chiamano Summer Shadow, Stunning Mama, Bisquit Hanover, Juliano Hanover, e Warrawee Iris. In particolare il primo, secondo gli esperti, può contare su una genealogia di prim'ordine essendo un figlio di Angus Hall, stallone molto noto negli Usa.
Che Foreman sia ancora "assetato" di vittorie è testimoniato anche dal fatto che ha voluto affidare in allenamento i suoi cavalli a George Teague Jr., mica uno qualunque, ma l'allenatore di Rainbow Blue, ovvero quello che nel 2004 è stato eletto cavallo dell'anno per quanto riguarda il trotto, negli States.
"Voglio trascorrere tutta la mia vita sul podio, e nell'ippica il podio è rappresentato dal Winner Circle (quella porzione di spazio dove si effettuano le premiazioni nel dopo corsa n.d.r.)". Questo ha dichiarato George Foreman al sito dell'US Trotting Association. Foreman è proprietario di un ranch di circa 500 acri a Marshall, nel Texas, al cui interno ci sarebbe anche una pista da 1.000 metri sulla quale lo stesso ex pugile amerebbe sfidare gli amici. "Grosse bugie - ha detto, sorridendo, Foreman - I cavali da corsa sono atleti e come tali devono essere affidati in allenamento a mani sapienti. Voglio che siano messi in grado di dimostrare quanto valgono realmente. Sono atleti che meritano rispetto e attenzione, non possono essere trattati da animali da salotto".
Una prima presa di contatto col mondo ippico c'era stata già a metà degli anni '70 quando Foreman, che stava preparando il secondo match mondiale con Joe Frazier, aveva visto correre i trottatori al Roosvelt Raceway di New York, la stessa pista dove il nostro Delfo e Sergio Brighenti il 24 luglio del 1977 vinsero l'International Trot. Allora però non se ne fece nulla.
Stavolta è tutta un'altra storia e il neo proprietario sembra avere anche le idee molto chiare: "Non cerco vittorie facili e immediate, ma mi piacerebbe competere un giorno ai massimi livelli in corse davvero importanti come l'Hambletonian (il top negli
Usa per i cavalli di tre anni) o il Little Brown Jug. Se ciò non sarà possibile, mi godrò quello che i miei cavalli potranno dare".

 
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