Bellei viola Parigi con Early Maker Il top driver non aveva mai vinto a Vincennes. Ora è a quota 97 GP
— Un paio di mesi fa Enrico Bellei riprese coscienza di quanto fosse emozionante guidare a Vincennes e si pentì di non averlo mai fatto negli ultimi nove anni trascorsi a vergare successi in Italia, dopo una parentesi parigina intensa con due sfortunate partecipazioni all’Amérique (1996 Wesgate Crown, 1997 Camino) e un paio di piazzamenti con Wesgate Crown (France e Belgique). Enrico, in quel lunedì parigino di rimpianti, era appena sceso dal sulky di Echò dei Veltri, finito buon quarto nel Marcel Laurent vinto da Dumle Loss. Era contento di quel piazzamento, ma si accorse anche di una importante casella ancora vuota: «Non ho mai vinto a Parigi, spero di farcela prima poi» rivelò con un pizzico di rabbia. Il giorno è finalmente arrivato. L’uomo dei record (11 scudetti e 492 vittorie nel 2005, tagliando il traguardo delle 5.000) ha rotto il ghiaccio ieri con un cavallo caldissimo, il tedesco Early Maker (allenato da Holger Ehlert) che gli aveva già regalato, il 12 gennaio, uno dei tre successi messi assieme a Cagnes sur Mer in un solo giorno, altra impresa praticamente unica. Il tutto ben 24 anni dopo la prima vittoria della sua vita, in sulky a lppogrifo Ks: «Non posso dire di essere stato precoce — scherza il 43enne driver toscano — e comunque ci tenevo, perchè Parigi è Parigi». La cronaca del Prix de Laval non è movimentata: «Prima partenza, vado davanti ma richiamano. In testa anche dopo la seconda, convalidata. Primo chilometro abbastanza veloce, da 1.13. Poi abbiamo rifiatato, tenendo compatto il gruppo. La dirittura in controllo, via i tappi agli ultimi 100 metri e per l'avversario venuto al largo (Narvick du Buisson n.d.r.) non c’è stata alcuna possibilità. Earli Maker è un buon cavallo». Parigi rivedrà spesso Bellei: «L’anno prossimo cambieremo strategia. Niente incursioni, ma scuderia stabile sul posto per tutta la durata del meeting. Credo si possa lavorare molto meglio». L’uomo dei record mette a fuoco un altro traguardo importante, i 100 Gran Premi vinti in carriera: «Sono a quota 97, prima o poi dovrei farcela e sarà un giorno importante, forse come quando vinsi il primo con Mc Cluckey a Modena nell’Orlandi. Era il 1994».
Michele Ferrante
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