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Lo Sportsman: Difesa europea contro il gioco illegale in retta (31.1.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 31/1/2006
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Difesa europea contro il gioco illegale in retta

«Fino a qualche anno fa il mondo del trotto era sport, sport e ancora sport. Ma oggi molto è cambiato e anche il nostro settore è diventato politica, politica e solo alla fine sport» ha detto il delegato generale dell’Uet, il norvegese Tore Fyrand, spiegando, domenica a a Vincennes, nel corso della conferenza stampa allestita alla fine dei lavori della 62a Assemblea Generale dell’Unione Europeènne du Trot le linee fondamentali da seguire per il prossimo triennio. Linee che sono appunto prima di tutto politiche, per affrontare con priorità assoluta quello che è ritenuto da tutti l’argomento fondamentale, ovvero quello del gioco. Ed è in quest’ottica che si spiega la nomina del finlandese Kaveli Hemila a nuovo presidente dell’Unione.
Hemila è un politico di rango, che nel suo Paese è stato per ben undici anni Ministro dell’Agricoltura e che quindi potrà avere un ruolo fondamentale per i rapporti con la Comunità Europea. Rapporto che il nuovo Presidente è chiamato a rendere il più proficuo possibile e per il quali sarà coadiuvato dall’ambasciatore norvegese a Bruxelles. «In questo momento in sede di Commissione Ue è allo studio un dossier sul settore dei giochi e delle scommesse nel quale sono previsti Otto sottosistemi. E naturalmente uno di essi è quello dell’ippica. Noi come Uet abbiamo il diritto di essere ascoltati e di poter entrare nella discussione, perché si tratta di un punto fondamentale per la sopravvivenza stessa del nostro sport. Il trotto europeo è un settore che produce risorse e lavoro, che ha un fatturato annuo di 7,5 miliardi di euro e procura ai vari Stati entrate erariali per circa 1,5 miliardi di euro. Con una forza lavoro diretta di circa 100.000 addetti e indiretta di circa 200.000. Con questi numeri bisogna far sì che il trotto sia tutelato il più possibile dai nostri Governi e dalla Commissione Ue».
La grande paura è naturalmente quella dell’internet betting effettuato dalle compagnie inglesi o addirittura delle off-shore. «Il sistema delle corse dei cavalli si regge sui proventi delle scommesse. Ma oggi c’è chi raccoglie gioco senza destinare nulla alle corse e anche ai vari Governi. Ecco perché è necessario che dalla discussione a Bruxelles sulle scommesse scaturiscano regole precise per tutelare le varie organizzazioni che presiedono alle corse. È indispensabile una regolamentazione precisa, che preveda quantomeno delle royalties, dei diritti d’autore, che chiunque voglia accettare scommesse sulle corse dovrà pagare. Altrimenti sarà il crollo dell’intero settore in tutta l’Ue».
Non a caso in questi giorni il Pmu sta combattendo ferocemente una battaglia legale contro un sito con sede a Malta sul quale si possono giocare le corse francesi. «È una cosa illegale. Loro prendono gioco sulle nostre corse senza pagare alcun diritto e praticamente a tassazione zero. Dobbiamo fare tutto il possibile per fermarli» ha detto Jacques Chartier, che a partire dal ieri ha ripreso ufficialmente il suo posto di Segretario Generale dell’Uet e che ha poi illustrato quelle che sono state le decisioni tecniche” dell’assemblea. «Un fatto importante è che I’Uet sta espandendosi sempre più a est. In questa riunione abbiamo valutato le richieste di adesione di Russia ed Estonia. La seconda è già stata accettata, per la prima sono necessarie alcune verifiche. Nel 2007 verrà invece vagliata la candidatura dell’Ucraina» ha spiegato Chartier, ben felice dell’allargamento a est, visto che Société e Pmu hanno da tempo puntato le loro attenzioni in quella direzione, stringendo accordi strategici e economicamente importanti per esportare cavalli e know-how.
Fra le altre decisioni c’è stata quella relativa al calendario delle pattern, del Grand Circuir (solo 14 prove, salta Gelsenkirchen vista la situazione in Germania ormai a un millimetro dal tracollo). «Sono stati fissati i vari campionati. Quello dei driver, che si svolgerà in Germania, e poi tutti gli altri minori. La finale del Grand Prix de l’Uet si svolgerà invece il 15 ottobre a Lavai e in contemporanea si correrà il Campionato Europeo dei 3 anni. Abbiamo inoltre voluto invitare caldamente alcuni Paesi a rispettare delle norme che avevamo fissato, ovvero quelle relative all’età limte per i guidatori, fissata in 70 anni, e sui prelievi biologici, che possono essere effettuati anche preventivamente dietro la richiesta di una Federazione, se si tratta di un soggetto che parteciperà a una corsa organizzata dalla stessa Federazione. Infine abbiamo rilevato come il progetto di un database europeo delle corse e dei cavalli non stia funzionando e quindi abbiamo chiesto alle organizzazioni che non sono al passo di concludere entro il l°di maggio. Per allora il database continentale dovrebbe essere una realtà». Queste le principali decisioni dell’Assemblea, naturalmente messe in secondo piano dalla nocessità di tutelare a livello di Commissione Ue la vita stessa de) trotto europeo. Per questo avremo per tre anni un’Uet decisamente politica, impegnata su un fronte che non è quello delle corse o dei cavalli, ma in una battaglia che si svolge a livello globale via Internet. MT

 
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