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Le Voci del Trotto: Consulte: regolamento capolavoro (25.1.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 25/1/2006
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Consulte: regolamento capolavoro

 

Finalmente le Categorie avranno i loro rappresentanti all’UNIRE. Anche se, essendo “Consulte”, il loro parere non sarà vincolante per l’Ente, almeno potranno portare il loro contributo tecnico nelle materie nelle quali gli attuali portaborse dei politici sono del tutto ignoranti.

E’ stato varato il “Regolamento in materia di elezione”: e qui già casca l’asino. Ad una lettura anche superficiale  balzano già evidenti segni di una nebulosità nella quale potrebbe nascondersi qualsiasi inghippo.

Prima notazione: manca la data entro la quale le liste dovranno pervenire all’UNIRE.

Seconda notazione: la validità delle liste deve essere stabilita in base alle firme del 20% degli aventi diritto al voto: chi ci dirà “quanti” sono gli aventi diritto, considerato che i rinnovi dei colori e delle licenze scadranno il 28 Febbraio, ma i controlli burocratici andranno avanti per mesi, come è accaduto ogni anno?

Terza notazione: l’assunzione da parte del Consiglio di Amministrazione dell’UNIRE dell’organizzazione delle elezioni nell’ambito delle singole categorie non ci sembra del tutto corretta. L’assoluta autonomia dei guidatori, allenatori, allevatori e proprietari deve essere garantita sopratutto quando si chiede di mandare un rappresentante presso l’Ente tecnico.

Quarta notazione: l’UNIRE avoca a se la nomina della “commissione elettorale”. Fino a prova contraria, ogni associazione ha diritto di controllare la regolarità del voto, come avviene in ogni democrazia, attraverso la presenza di loro incaricati nella sede dello spoglio dei voti. La fiducia non è mai stata un obbligo…

Quinta notazione: il voto varrà espresso per via postale inviando un plico che conterrà il certificato elettorale ed “una busta anonima con l’espressione del voto”. Quale garanzia dell’anonimato del voto, se arrivano nella stessa busta certificato elettorale e busta con il voto?

Sesta notazione: sarà il presidente della commissione elettorale, e non un notaio, a ricevere i plichi. Davvero una barzelletta: un’elezione senza alcuna garanzia, fatta salva l’onestà di chi sarà preposto ai controlli.

Ma in tempi di veleni, non si può “pretendere” che si accetti un metodo del genere. Purtroppo il sospetto è un diritto, e la democrazia deve fare in modo che non vi siano sospetti. Mettendo in atto tutto quanto “garantisce” la trasparenza assoluta, lasciando libere le associazioni di categoria di nominare i loro rappresentanti nei modi che riterranno più opportuni. Si ha l’impressione che qualcuno, oltre a porsi come fine la scomparsa dell’ippica, voglia affrettarne i termini, inserendo nelle Consulte, attraverso questi contorti metodi, persone disposte ad assecondare tale processo.

 
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