RECORD IL CANNIBALE PER LA TERZA VOLTA FA SUA L’IMPORTANTE CORSA FRANCESE Jag vola e si aggiudica il Cornulier
PARIGI (Francia) — Il Cannibale è tornato! Nel caso dubitavate che l’ippica fosse una scienza esatta il terzetto formato da Jag de Bellouet, Christophe Gallier e Mathieu Abrivard - rispettivamente cavallo, allenatore e vincitore del Prix de Comulier edizione 2006 - vi hanno dato sicuramente la conferma. Nemmeno i francesi, sciovinisti per eccellenza, non erano più molto convinti. Anzi, sembravano ormai rassegnati al tramonto del proprio beniamino tanto da individuare in «Joyau d’Amour» il favonto della corsa. Il cavallo, invece, si è poi piazzato soltanto al 2 posto. NEGATIVE LE ULTIME PROVE Come dar loro torto? Il Cannibale non vinceva da oltre 6 mesi (l'ultima volta era stato il 2 luglio a Enghien), al trotto montato da otto. Le ultime esibizioni più che una marcia di avvicinamento alla forma migliore erano sembrate una sorta di Via Crucis. Una corsa dopo l’altra, Gallier si affannava a giustificare con motivazioni di ordine fisico e di impostazione le prestazioni davvero poco esaltanti del suo allievo. Al tempo stesso, però, ostentava una fiducia ai limiti dell’irritante, quasi a voler negare la realtà al di la di ogni evidenza. SCETTICISMO Anche il fantino Mathieu Abrivard, dopo aver concluso la corsa a redini «mollate» e braccia alzate negli ultimi 50 metri, come un ciclista nello sprint finale (cosa molto rischiosa quando si è in sella ad un cavallo che viaggia al trotto), ha affermato, applaudendo e mandando baci al folto pubblico, che alla vigilia non era per nulla convinto delle possibilità di Jag. «Appena sono entrato in pista, però, mi sono accorto che Jag era un altro cavallo rispetto alle ultime volte, un’autentica macchina da guerra - ha detto nell’intervista del dopo corsa - In queste condizioni diventa quasi imbattibile». TRIS STORICO Quello di Jag de Bellouet nel Comulier è un Tris storico. Tre vittorie e per di più consecutive. Nell’immediato dopoguerra (1946-48), soltanto Souarus era stato in grado di compiere una simile impresa. Inoltre, Jag de Bellouet domenica si è imposto a tempo di record:1.13.6 al chilometro, ovvero 3 decimi in meno rispetto a quanto aveva fatto lo scorso anno. In 3 edizioni l’allievo di Gallier ha abbassato di un secondo e mezzo il limite della competizione. L’ACCELERATA Ha vinto la «Mathieu Abrivard» sull’ultima curva quando, dopo aver percorso circa 2 chilometri al centro del gruppo, ha accelerato e si è capito che nessuno avversario sarebbe stato in grado di contrastarlo. Roba da far stropicciare gli occhi a chi lo ha visto negli ultimi due mesi. Assolutamente un cavallo trasformato. LE QUOTE DELL’AMERIQUE Se si trattasse di una partita di scopone scientifico si potrebbe dire che la coppia Jag e Gallier ha «sparigliato» nel senso che tutto quanto era stato detto in previsione dell’Amerique di domenica prossima viene automaticamente rimesso in discussione da questa prestazione del figlio di Viking’s Way. Nei siti lntemet del mondo che scommette, nemmeno 5 minuti dopo fa corsa, era già in picchiata la quota di Jag come vincitore della corsa deI 29 gennaio. Da 8, anche 10, contro 1 a 2,5, massimo 3. GLI AVVERSARI Soltanto Kazire de Guez resiste nel ruolo di favorito, ma ci sono molte meno convinzioni e quasi nessuna certezza. Oltretutto Gallier, in vena di rivincite su tutto e tutti, ha già annunciato che domenica farà correre il Cannibale totalmente sferrato in modo da garantire una maggior velocità. Una autentica minaccia. QUALE FUTURO Intanto, Gallier sta programmando l’attività futura. Proprio domenica, mezz’ora dopo il successo del Cornulier, un figlio di Jag de Bellouet, Opus Viervil, ha vinto in bello stile alla media di 1.14.8 una corsa riservata ai 4 anni. Come si dice: buon sangue... Luigi Migilacclo
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