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La Gazzetta dello Sport: Jag, riecco il cannibale (23.1.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 23/1/2006
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Jag, riecco il cannibale
Centra il terzo Cornulier consecutivo al record di 1.13. 6

— In 3 minuti e 18 secondi, il tempo necessario per percorrere i 2700 metri del saliscendi parigino, ha cancellato tutti i dubbi e tutte le delusioni di questo meeting e, con una formidabile progressione vincente, ha scritto un’altra pagina storica. Jag de Bellouet è tornato cannibale nel giorno più importante, nel suo giorno si potrebbe dire, visto che mezz’ora dopo un suo figlio, il promettente Opus Viervil, ha centrato il Prix de Valence con in sulky Christophe Gallier, che in una volta sola si è vendicato di tutte le critiche ricevute per la gestione del suo campione.
Il trainer francese ha sempre respinto ogni addebito, sostenendo che il vero Jag lo sì sarebbe visto solo in occasione di Cornulier e Amerique. Ebbene, il primo obiettivo è stato centrato alla grande: Jag de Bellouet ha conquistato per il terzo anno consecutivo il Cornulier, impresa riuscita in passato solo a Souarus: le prime due volte (1946 e 1947) a Enghien e la terza (1948) a Vincennes, tornato agibile dopo essere stato usato come deposito bellico durante la seconda guerra mondiale. Anche Gardon, Bellino II e Kaiser Trot, in passato, sono riusciti a centrare tre volte il mondiale alla sella, ma non di seguito.
Jag de Bellouet non vinceva dal 2 luglio scorso, quando si impose nel Prix Washington a Enghien, mentre sulla pista nera non tagliava per primo il traguardo dal Balliere del 19 giugno, Il suo ultimo successo al montato, invece, risaliva al 14 maggio (Prix De Belaigue).
Questa volta, il figlio di Viking’s Way è partito beoe, sistemandosi al centro del gruppo guidato da Jasoda, superata dopo un chilometro da Jardy, che ha tenuto alto il ritmo fino all’ingresso in retta, dove però messo sotto pressione da Jag de Beliouet e a corto di energie, ha sbagliato. Gli ultimi 200 metri sono stati una formalità per Jag, che è transitato sul traguardo al record 1.13.6 (tre decimi meglio del tempo realizzato 12 mesi fa) con il jockey Mathieu Abriverd esultante.
Alle sue spalle ottimo secondo il favorio Joyau d’Amour, figlio di Viking’s Nay proprio come Jag. Il re del Cornulier 2003 aveva rotto in sgambatura e il jockey Eric Raffin è stato costretto a impiegarlo con una certa prudenza, soprattutto nel primo tratto di gara. Poi il porta colori di Albert Ceyron, vincitore in Italia del Galà romano 2004, ha trovato più sicurezza nell’azione ed è finito molto bene, conquistando la piazza d’onore davanti alla belga Jasoda.
Christophe Gallier, in premiaziooe, ha fatto i complimenti a Matheu Abrivard e poi ha spiegato la «resurrezione" di Jag. «I problemi fisici del cavallo sono stati risolti, così abbiamo potuto prepararlo al meglio per questa corsa. La sua classe, poi, ha fatto la differenza". Ora ci aspetta l’Amérique. Nel convegno sesto posto di Deep Feeling Lf nel Pru de Brest costato a Pietro Gubellini due giornate (27 e 28 gennaio) di appiedamento.
Matteo Pierelli

 
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