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Lo Sportsman: Alla ricerca di Jag (20.1.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 20/1/2006
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NEI CORNULIER DI DOMENICA A VINCENNES IL VINCITORE USCENTE NON PARTE CON I FAVORI DEL PRONOSTICO
Alla ricerca di Jag

CLAUDE PIERSANTI
Che cosa è successo a Jag de Bellouet? Un anno fa l’orco del trotto francese divorava tutto al suo passaggio. Prima del Cornulier, che ha sorvolato per la seconda volta alla stratosferica media di 1.13.9 sui 2700 metri, il figlio di Viking Way restava su una serie di undici vittorie consecutive. Nessuno riusciva a resistergli, né al sulky né alla sella, specialità in cui era imbattuto dall’ottobre del 2003.
Adesso la situazione è diametralmente opposta. jag nelle uscite effettuate nel meeting è apparso l’ombra di se stesso: battuto, con poche attenuanti, nel Bretagne e nel Bourbonnais, sconfitto (terzo) al montato nel Jules Lemonnier, nella cui disciplina è stato squalificato nell’Ilede-France, cosa che non gli succedeva da quando aveva quattro anni, Insomma l’allievo di Christophe Gallier non è mai apparso ai suoi lvelli abituali.
Corsa dopo corsa ha perso la sua aureola. Una realtà che Gallier non nasconde, ma senza farne un dramma. «Jag è sceso dal piedistallo, ma non bisogna dimenticare che anche lui, come tutti i cavalli, non è fatto di ferro: nelle ultime settimane ha conosciuto qualche contrattempo durante la preparazione. Ha un quarto falso al piede del posteriore destro e una piaga all’anteriore destro, evidente che lo scorso anno, di questi tempi, era molto più forte, ma credo che adesso non sia molto lontato dalla migliore condizione. Lunedì ha lavorato bene, sulla spiaggia di Lingreville, in interval-training, con sei allunghi da mille metri ciascuno, con gli ultimi 300 più veloci. Stimo possa essere al 80-90 per cento delle sue possibilità».
Christophe Gallier si rende conto - e non potrebbe essere il contrario - che sono sempre più numerose le persone persuase che il suo campione sia in una fase di netta involuzione. Lui lascia dire, continua ad andare avanti per la sua strada senza perdere la testa,
senza crearsi pressioni. «lo faccio il mio lavoro e sono persuaso che il mio campione non abbia ancora detto l’ultima parola, che sia in grado di tornare a farsi valere. Ho sempre sostenuto che lui, anche quando andava fortissimo, non aveva ancora mostrato tutto il suo valore. E sono ancora convinto che sia così. Come tutti gli atleti ha il diritto di conoscere dei passaggi a vuoto, ha già provato momenti del genere, che fanno parte dell’alea di un cavallo in allenamento».
Nella storia del Cornulier, che domenica festeggerà la sua settantacinquesima edizione, soltanto quattro primaserie hanno scritto per tre volte il loro nome sul palmarès della classicissima al montato: Souarus (1946-47-48), Gardon (1955-56-58), Bellino Il (1973-75-76) e Kaiser Trot (1981- 82-84). Domenica Jag potrebbe entrare nella leggenda? Christophe Gallier ci crede. «Che non sia più il favorito, ma un semplice partecipante, non è un problema. Jag correrà per vincere e non per un quarto o quinto posto. Tuttavia, nel caso non riuscisse ancora a dimostrare di essere tornato il più forte, il Cornulier gli farà sicuramente bene in vista del l’Amérique».
Jag de Bellouet domenica non raggiungerà da solo l’ippodromo di Vincennes: lo accompagnerà il suo più che promettente figlio Opus Viervil, impegnato nel Prix de Valence.

 
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