Echò a grandi passi verso l’Amérique Stamane l’ultimo test, ma il suo allenatore Ehlert è deciso: «Se non ci andiamo stavolta... » E il trainer tedesco spiega: «E’ un’annata senza campioni. Tentare è doveroso» «Anche il proprietario pensa che per noi sia un’occasione unica»
— C’è chi — senza guardare troppo il calendario — ritiene in maniera convinta che l’Amérique, anzichè la prova che inizia fastosamente l’annata del trotto, sia l’ultima grande corsa, forse la più affascinante e compiuta, della stagione precedente. Una sorta di riassunto del tutto particolare. Se così fosse, il 41enne trainer tedesco Holger Ehlert dovrebbe essere un invitato di diritto a Parigi per quanto ha fatto nel 2005: Europa, Derby, Campionato Europeo, Mangelli sulle nostre piste e World Cup su quelle d’Europa. Tutto, o quasi, il meglio. Amérique escluso, appunto. Ma visto che la sfida di Vincennes non è una corsa a inviti, Holger Ehlert finirà per invitare se stesso prendendo la forza proprio da tutto quanto ha saputo fare nel 2005, da quella adeguatezza mostrata in ogni ippodromo. Il candidato all’intrigante tentativo è, quasi fatalmente, Echò dei Veltri. L’idea è lanciata e i fatti seguiranno anche se al definitivo assenso manca il test odierno sulla pista di Montecatini. «Voglio da lui — attacca Ehlert — solo un chilometro svelto, ma più che la velocità mi interessano il tono e la volontà di Echò. Questo perchè dopo l’opaca prova del Criterium Continental a Natale è stato curato per problemi legati all’apparato respiratorio. Ma non ho dubbi sul fatto che lui possa essere in piena forma domenica 29. Cioè quando conta davvero». Sospira. «Diciamo che d’accordo con il proprietario Nino Bruni si è deciso di operare questo test per non lasciare nulla al caso, ma entrambi ci siamo trovati d’accordo su un fatto: è un’Amérique più di altre volte senza un campione vero e con qualche candidato di livello non al massimo della condizione e dunque che non può e non deve spaventarci. Anzi. Ci deve vedere attivi protagonisti. E poi da parte del proprietario c’è un pensiero condivisibile: se l’Amérique non lo disputa ora con Echò dei Veltri potrebbe non toccargli più per tutta la vita. Io lo capisco». Dunque volata lanciata verso Vincennes, anche perchè ci siano abituati con continuità a vedere Holger Ehlert vincere o, quantomeno, presentare cavalli adeguati a ogni appuntamento importante. Un esempio significativo forse più di altri è la World Cup tentata e vinta con Prime Prospect. Un’impresa che, partita con la vittoria nel Kymi Grand Prix in Finlandia, alla vigilia sembrava nulla più di un’utopia. Tace un attimo per poi riprendere: «Io ora mi dico che se nel Mangelli Triton Sund era uno dei favoriti ed Echò dei Veltri non l’ha neppure visto, è giusto che il nostro cavallo ora vada all’Amérique, visto che lo stesso Triton Sund ha speranze di fare una buona prova. Se prova lui, provo anch’io». Holger Ehlert è deciso e solo una prova davvero deludente di Echò dei Veltri potrebbe indurlo a chiudere il cassone dei finimenti e a non pensarci più. Almeno per questa stagione. Però a confermare che tutto è quasi deciso ci sono anche i nomi dei 3 che accompagneranno Echò nella trasferta parigina: i vincitori di Cagnes Domingo Ors e Early Maker, Arc de Triomphe, più il promettente 4 anni Fort Alamo, un figlio di Biesolo sul quale Ehlert scommette. Manca un allenamento. Ma Holger ha già il bighetto in tasca. Sandro Cepparulo
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