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QS - Quotidiano Sportivo: I Gp D’Alessio e Napoli declassati (18.1.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 18/1/2006
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IL COMITATO INTERNAZIONALE RETROCEDE DUE STORICHE CORSE ITALIANE

I Gp D’Alessio e Napoli declassati

Che non sia un momento particolarmente felice per l’ippica nostrana è ormai cosa arcinota, ma mentre fino a oggi i problemi sembavano essere di ordine più che altro economico-contrattuale con le varie vertenze aperte, gli scioperi e i problemi su vari livelli tra gli addetti ai lavori e le istituzioni che in fondo fanno anche parte dell’ordine quotidiano delle cose, ora abbiamo scoperto che esiste anche un problema sportivo nel senso proprio del termine che nella fattispecie riguarda il mondo del galoppo, ma dal quale anche il trotto non può certo dichiararsi immune.
CLASSIFICHE Nei giorni scorsi abbiamo scoperto che nel rating mondiale del 2005, ovvero nella valutazione che viene data a ciascun cavallo-atleta del galoppo sono presenti al momento appena sette cavalli italiani. E il numero più basso da diversi anni a questa parte e significa che la qualità del nostro allevamento per quanto riguarda il galoppo in ambito internazionale è davvero ridotta ai minimi termini. Una maglia nera della quale avremmo fatto volentieri a meno ma con cui dovremo fare i conti nei prossimi mesi.
DECLASSATE Già, perché proprio in quanto le nostre corse, anche quelle di buon livello, sono frequentate da cavalli di seconda e terza schiera, rischiano il declassamento all’interno del calendario internazionale. Per due di esse non è una minaccia, ma l’amara realtà. Il Comitato Pattern Internazionale ovvero l’organismo che si occupa di «classificare» le varie corse del calendario ha infatti deciso la «retrocessione» di due corse storiche del programma italiano. Il Gran Premio D’Alessio che si disputa a Roma e il Città di Napoli che si corre ad Agnano. La prima è stata degradata da corsa di gruppo 2 a gruppo 3. La seconda da gruppo 3 a Listed. La retrocessione è stata motivata dal fatto che i cavalli che si sono piazzati ai primi quattro posti delle due corse negli ultimi tre anni non hanno avuto un «rating» ovvero una classificazione, sufficientemente elevata. La «retrocessione» comporta ovviamente anc
he una diminuzione del premio al traguardo e la perdita di interesse. Si entra così in un circolo vizioso dal quale poi diventa difficile uscire, perché con un premio minore non vengono i cavalli di prima o seconda serie e senza di questi risalire la china diventa difficile.
E DOMANI? Il problema è che la china discendente intrapresa dalle nostre corse potrebbe non fermarsi qui. Gia si sa, ad esempio, che per il prossimo anno sarà difficile mantenere al loro rango due punti fermi del calendano del galoppo italiano come il Regina Elena e le Oaks, La speranza è ovviamente che l’edizione 2006 riesca a portare cavalle (si tratta di prove riservate alle femmine) di buon livello internazionale anche se questo vorrà dire quasi inevitabilmente rassegnarsi a che buona parte del montepremi vada ad arricchire scuderie straniere.
NOTA LIETA L’unica nota lieta arriva da Electrocutionist. lndiscutibilrnente, a giudizio degli handicappers di tutto il mondo, il miglior cavallo italiano per quel che riguarda gli ultimi dodici mesi. Il vincitore del Juddrnonte International recentemente acquistato dagli arabi di Godolphin ha chiuso il 2005 con un rating di 121, molto alto. Ed è il terzo cavallo italiano della storia a raggiungere un simile obiettivo. Speriamo che ne arrivino presto degli altri. Ne abbiamo un gran bisogno.
Luigi Migliacclo

 
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