Echò bersaglio grosso «Se ci credono gli uomini di Triton Sund, perché non dovremmo crederci noi» dice Ehlert
MAURIZIO FISTAROL Comunque vada, sarà un successo. Essere presente a un grande evento come l’Amérique, del resto, non capita tutti i giorni. E quando hai per le mani un soggetto come Echò dei Veltri, che ha già calcato la cenere di Vincennes con alterne fortune, tanto vale provarci. In fondo non c’è nulla da perdere. In fondo la concorrenza, qualificata fin che vuoi, è quella che è, con l’ex stella Jag de Bellouet praticamente fuori dai giochi e una mezza dozzina di pretendenti in infermeria a lamentare infortuni più o meno gravi. In fondo «se ci credono gli uomini di Triton Sund, perché noi dovremmo accontentarci di vedere la corsa alla Tv o, peggio, da bordo pista» afferma sornione Holger Ehlert. Il trainer tedesco tutte queste considerazioni le ha già fatte e soppesate. Ci ha rimuginato su e anche mettendo sul piatto della bilancia la debacle nel Criterium Continental, Holger non trova poi tante controindicazioni ad affrontare nuovamente la trasferta parigina col Derbywinner 2004, nel giorno più importante della stagione invernale. «È un Amérique particolare, quello di quest’anno - continua Ehlert - aperto quanto incerto. Non c’è il cavallo ammazzacorsa, come nelle passate edizioni, ma un lotto di pretendenti con ambizioni di successo, guidati da Kazire de Guez e Mara Bourbon. Ottimi cavalli, ma non certo dei campioni inarrivabili». Pare di capire che il progetto Amérique, già ventilato prima del Continental, non sia affatto tramontato. «Al momento attuale la percentuale che Echò dei Veltri rientri tra i diciotto fluttua tra l’ottanta e novanta. Mancano ancora alcuni dettagli e sono essenzialemente legati al lavoro svelto in programma venerdì mattina. Se Echò lavorerà bene, salirà sul van in direnzione Parigi. Oggi (martedì, ndr) l’ho sottoposto a un test leggero sulla pista di Montecatini che mi ha soddisfatto, ma le ultime riserve le scioglieremo, d’accordo con la proprietà, solo venerdì». Fiducia su tutti i fronti, quindi, si vede che il passo falso del Criterium Continental non ha lasciato strascichi. «Le analisi a cui abbiamo sottoposto il cavallo dopo la prova parigina di Natale non hanno evidenziato nulla di particolare, se non un problema di catarro. Adesso lo abbiamo curato e sembra tutto a posto, la prova di venerdì darà l’ultima risposta». Sul van per Vincennes Echò dei Veltri avrà sicuramente compagnia. Ehlert ha in mente di portare al Plateau altri tre, quattro soggetti, destinati alle prove di contorno del weekend. Gli spostamenti di massa in terra francese, del resto, hanno dimostrato di essere molto fruttiferi ultimamente per il trainer tedesco. «A Cagnes è andata bene, forse oltre le più rosee previsioni. Un exploit però non facile da ripetere a Vincennes. Noi, però, ci proviamo lo stesso e come portafortuna mi porterò dietro Domingo Ors ed Early Maker». Di portafortuna Holger deve averne parecchi, visti i risultati che lo premiano con continuità da diversi mesi. Ma l’Amérique è un’altra cosa, un altro traguardo, forse il più importante nella carriera di un professionista. «È un appuntamento affascinante, in un contesto prestigioso. Vincerlo sarebbe il massimo, ma io mi accontento di un buon piazzamento». Sarà vero?
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