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La Gazzetta dello Sport: Donadoni gioca in difesa (12.1.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 12/1/2006
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Donadoni gioca in difesa
Il trainer Riordan: «A S. Siro per preparare Vincennes»

Uscito con il fiato cortissimo dal romano Galà del Trotto di Santo Stefano, Donadoni Ok torna in pista sabato a San Siro nel Premio Encat con un ruolo deffiato, messo dal sorteggio al largo di tutti e dunque chiamato ancora una volta a costruirsi metro dopo metro un risultato plausibile.
Che sia un cavallo importante il figlio di Supergill lo ha dimostrato forse più all’estero che in Italia, dove ha centrato di fatto solo il Premio Campo di Mirafiori, mentre sulle piste straniere come Cagnes sur-Mer ha centrato in estate il 2° posto nel Prix de la Ville de Cannes, mentre a Parigi è stato 3° del Prix Jockey, vinto da Derrick di Jesolo.
Ora un capitolo nuovo proprio per rilanciare le ambizioni francesi, candidato com’è dopo questa corsa al Prix de Luxembourg, la prova sui 2100 metri alla vigilia dell’Amérique che vedrà al via anche Derrick di Jesolo, ma non Prime Prospect vittima ieri di un incidente.
Il vero testimone di Donadoni Ok era e resta Jerry Riordan, il trainer americano arrivato in Italia nel 1991 al seguito di Crown’s Invitation. Aveva 34 anni e decise di restare. «Donadoni Ok —attacca con l’usuale ironia—viene da una corsa molto brutta, tutta al largo è vero, ma persa già all’inizio perché a guidarlo c’era Pietro Gubellini che è grande però non può adattarsi a questo cavallo. Pietro ha un carattere forte e Donadoni Ok anche, così hanno iniziato a “litigare” già dalle false partenze. Io non ho mai visto correre bene un cavallo che fa la guerra al suo guidatore o il contrario».
Sospira.  «Comunque dopo un paio di giorni ci eravamo tutti ripresi bene. Il cavallo, i proprietari ed io. Ora Donadoni Ok è in buona condizione, ma a San Siro useremo tutti la prudenza, anche perché correndo troppe volte all’attacco un cavallo si avvilisce e la regola sempre valida dice che anche quando sei duro come l’acciaio finisci per romperti».
Dunque non vedremo un Donadoni Ok (al quale torna in sulky Roberto Andreghetti) d’assalto, ma piuttosto un soggetto al quale chiedere un piazzamento importante con un corretto dispendio di energie. E un’indicazione importante viene dall’assetto in cui Riordan lo presenterà:  «Anziché senza ferri lo proveremo sferrato solo davanti. Un esperimento anche in vista di Parigi».
E della prova di Vincennes Jerry Riordan disegna un dettagliato contorno: «La distanza dei 2100 metri è ideale e la chiamata per somme vinte (per cavalli da 5 a 10 anni che non abbiano vinto 560.000 euro ma abbiano vinto quelli da 5 a 8 anni almeno 122.000 euro e quelli da 9 a 10 almeno 153.000 euro ndr) esclude i migliori in assoluto, ma anche i comprimari. Noi ci saremo e con la speranza di farci notare».
Sandro Cepparulo

 
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