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La Gazzetta dello Sport: Gli sceicchi piangono (5.1.06)  
Autore: unagt
Pubblicato: 5/1/2006
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Gli sceicchi piangono
Un infarto stronca Maktoum al Maktoum, re dei cavalli

Aveva 62 anni e col fratello Mohammed aveva fondato il team
Godolphin. Il dramma in Australia

— Ieri mattina un attacco cardiaco ha stroncato dopo 62 anni la vita di Sheikh Maktoum al Maktoum. Era l’emiro del Dubai, il vicepresidente-primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e il maggiore dei quattro fratelli che, dalla fine degli anni 70, hanno stravolto l’assetto del galoppo mondiale, dapprima ciascuno per proprio conto, quindi in gruppo col team Godolphin che ingaggiò in esclusiva Lanfranco Dettori.
Maktoum è morto in Australia, dove era arrivato il 28 dicembre, atterrando all’aeroporto di Brisbane a bordo del suo Boeing 747 con un seguito di 33 persone. La crisi cardiaca lo ha sorpreso in una lussuosa suite dell’esclusivo Palazzo Versace Hotel sulla Gold Coast (Queensland). Erano stati proprio i cavalli a condurlo in Australia e più precisamente le aste Magic Million programmate nel Queensland: un’occasione da sfruttare anche per una vacanza di gruppo.
La notizia ha scosso il galoppo mondiale e tutti gli Emirati, che nel 2002 avevano già pianto la scomparsa di un figlio di Maktoum, il 22enne Rashid rimasto vittima di un incidente stradale. Già oggi i funerali, poche ore dopo il rientro dell’aereo con a bordo la salma, mentre Sheik Mohammed ha già ereditato tutte le cariche di Maktoum.
Mohammed perde il fratello preferito, con il quale aveva conquistato e poi consolidato la leadership nel galoppo mondiale, assieme ai più defilati fratelli Hamdan e Ahmed. Il primo cavallo di Maktoum si chiamava Shaab e scese in pista per la prima volta nel 1977. Cinque anni più tardi Touching Wood vinse il St.Leger, la prima classica inglese e da allora la serie di Maktoum non si è più interrotta, per merito di investimenti sempre più sostanziosi e risultati sempre migliori. Ma Biche (1000 Ghinee 1983), Shareef Dancer (Irish Derby 1983), Shadeed (2000 Ghinee 1985), Gadeaux Generaux (Nunthorpe 1989), Jet Ski Lady (Oaks) e Hatoof (1000 Ghinee) sono i nomi più prestigiosi di una lunga lista di vincitori e Maktoum conservò un contingente personale, al Gainsborough Stable di Newmarket, anche dopo la costituzione del team Godolphin, ideato assieme a Mohammed e realizzato con l’apporto di risorse economiche illimitate. L’era Godolphin, aperta nel 1994 dal doppio Oaks inglesi-Derby irlandese di Balanchine (che era di Maktoum), è un uragano di imprese, centinaia di Gran Premi sbancati da fuoriclasse come Lammtarra, Daylami, Sakhee, Swain e l’incompiuto Dubai Millennium, fino ad arrivare ai contemporanei Dubawi e Shamardal.
Ma il campione più amato da Maktoum è stato Fantastic Light, attivo dal 1998 al 2001 e straordinario vincitore di ben 6 gruppi 1 Europa, Stati Uniti e Asia: Breeders’ Turf e Man o War Stakes a Belmont (New York), Irish Champion Stakes (Leopardstown), Gold Cup irlandese (Dublino), Hong Kong Cup (Sha Tin) e Prince of Wales’s Stakes (Ascot). Fantastic Light era la realizzazione per eccellenza secondo Maktoum, che lo aveva allevato e seguito come un figlio.
Pur avendo partecipato attivamente alle strategie ippiche di famiglia, Maktoum è sempre rimasto defilato rispetto al più esuberante Mohammed e si dice che non ne condividesse il recente progetto di rastrellare a peso d’oro campioni già fatti, per vincere le corse che i cavalli azzurri non riescono più a vincere da un paio di anni.
Maktoum era salito alle cronache anche nel 2001, quando si fece il suo nome come possibile acquirente della Fiorentina di Vittorio Cecchi Gori.
Lanfranco Dettori ha appreso la notizia in ospedale, dove proprio ieri gli sono stati tolti i chiodi dalla spalla sinistra fratturata in estate a Sandown: «La spalla mi fa impazzire dal dolore, ma è niente rispetto a quello che sto provando per la morte di un grande uomo e un grande amico».
Michele Ferrante

 
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