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QS - Quotidiano Sportivo: E' bufera sul mondo dei cavalli (21.12.05)  
Autore: unagt
Pubblicato: 21/12/2005
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GUIDATORI E ALLENATORI IN GUERRA: DAL 1 GENNAIO NON ANNUNCERANNO I PARTENTI
E bufera sul mondo dei cavalli

Non c’è accordo sul modo in cui si intende gestire l’ente ippico nazionale sembra quasi un male di stagione. Ma la verità è che, da un po’ di tempo, l’ippica non riesce a cominciare un nuovo anno senza malumori e minacce di sciopero. A suon di comunicati i guidatori e gli allenatori di trotto hanno annunciato che, dal primo gennaio, si asterranno dall’effettuare la dichiarazione dei partenti. Era già successo altre volte negli anni passati, con agitazioni più o meno lunghe. Nel 2004 lo stop riguardò la prima settimana dell’anno, nel 1999 si andò addirittura dal primo al 28 gennaio.
NOVITA' Il fatto nuovo è che stavolta, oltre all’Unagt (Unione Nazionale Allenatori Guidatori di Trotto), anche l’altra associazione più «governativa», l’Anagt (Associazione Nazionale Guidatori di Trotto) per mano di alcune sezioni tra le più rappresentative come quella del Lazio e della Campania, ha sottoscntto le richieste. Il presidente dell’Unagt, Enrico Dall’Olio, ha parlato nei giorni scorsi di un’ippica destinata ad andare a picco; il suo alter ego, Gabriele Baldi, sinora non si è fatto sentire, anche se la presa di posizione di alcuni dei suoi delegati regionali appare fin troppo chiara e univoca.
PIATTAFORMA - Paradossalmente, proprio la conferenza stampa programmatica della scorsa settimana, tenutasi all’Unire, ha «scaldato» gli animi. Guidatori e allenatori non sono d’accordo sul modo in cui si intende gestire l’ente ippico nazionale e hanno elaborato una piattaforma con 8 punti che, per comodità possono essere così riassunti: 1) Montepremi: diminuzione effettiva del 16.81% rispetto al 2004 e non del 9 o del 12,54% come annunciato, una diminuzione attuata anche tagliando fonti di reddito accessorie di guidatori, allenatori e proprietari, come ad esempio l’indennità relativa alla partecipazione alla corsa Tris. 2) Mancanza di certezze: lo stesso montepremi del 2006, pur essendo stato dichiarato «uguale» a quello dell’anno precedente, non è stato suddiviso sui vari ippodromi che non hanno potuto così completare la programmazione. 3) Taglio delle corse: 157 giornate eliminate nel 2005 e sostitute con convegni differenziati (matineè) a dotazione ridotta e altre 58 giornate ulteriormente tagliate nel 2006. 4) Movimento di gioco in calo e quindi errata previsione di bilancio. 5) Aumento ingiustificato delle spese amministrative dell’ente, passate dagli 82 milioni di euro del 2003 agli oltre 105 del 2005. 6) Buco di bilancio. I famosi 750 miliardi di passivo che il segretario generale Panzironi ha dichiarato di aver dovuto sanare, sarebbero in realtà dei crediti non riscossi di cui buona parte sarebbero dovuti andare proprio al monteprerni. 7) Maggior chiarezza nelle procedure antidoping. 8) Controllo sui lavoratori: viene contestata la decisione di attribuire ai commissari dell’Unire funzioni di controllo sulla regolarità dei lavoratori nelle giornate di corsa.
DENTE SCOPERTO - In realtà, il dente scoperto da parte degli allenatori e guidatori è sempre quello relativo alla mancata convocazione di un tavolo di concertazione allargato, per programmare e definire una strategia d’assieme. Ed è questo il segnale che le categorie attendono per evitare di mettere in atto la loro azione di protesta che porterebbe, a partire dal primo gennaio, al blocco dell’attività agonistica quanto meno relativa al mondo del trotto che in questo periodo dell’anno è predominante. Un problema in più da risolvere, considerando poi che dal 3 e dal 4 gennaio dovrebbero partire la doppia Tris e il quartè. Ovvio che far partire 2 nuove scommesse fondamentali per lo sviluppo del cornparto in un simile clima non sia il massimo della vita.
Luigi Migliaccio

 
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