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QS - Quotidiano Sportivo: Ora il Cannìbale si è messo a dieta (16.12.05)  
Autore: unagt
Pubblicato: 16/12/2005
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VERSO IL PRIX D’AMERIQUE IN TRE USCITE JAG DE BELLOUET AI MARGINI DEL PODIO
Ora il Cannìbale si è messo a dieta
E ai francesi l’astinenza non piace

La Francia che trotta trema: il «Cannibale» non è più lui! L’antropofago in questione non è un umano ma niente meno che Jag de Bellouet, ovvero il più forte cavallo del momento al di là delle Alpi e, molti sostengono, in Europa. Il cavallo che, a otto anni suonati, si è tolto il gusto di vincere nello scorso mese di gennaio nell’arco di una settimana il «Comulier», la massima espressione dei trotto montato, e il Gran Prix d’Amerique.
TRE INDIZI UNA PROVA Il Cannibale non è più lui e ora cominciano a sostenerio anche i francesi dopo che sabato scorso per la terza uscita consecutiva il figlio di Viking’s Way è finito ai margini del podio. in tre corse un terzo posto nel Prix Reynolds, un quarto nei Bretagne e un quinto nel Bourbonnais. Il suo allenatore e proprietario Christophe Gallier sostiene che va tutto bene, che la preparazione procede nel migliore dei modi e che in fondo agli appuntamenti che contano manca ancora più di un mese, un periodo teoricamente più che sufficiente per nfinire la condizione. Sarà pur vero, così come è vero che in un breve sprazzo nel 8ourbonnes il cavallo ha lasciato intravedere ancora grandi potenzialità, un volo terrificante sulla salita di fronte alle tribune del Plateau de Gravelle, ma intanto c’è un dato incontestabile: comunque vada a finire, la marcia di avvicinamento del «Cannibale» ai grandi appuntamenti di gennaio stavolta procede in maniera assai difforme da quanto era accaduto negli anni scorsi. Lo scorso anno Jag era arrivato a correre il Cornulier sulla scorta di ben undici successi consecutivi ottenuti lungo l’arco della stagione e tra questi c’erano anche le tre «B» a cui aveva partecipato, Bretagne, Bourbonnais e Bourgogne. L’anno prima in cui forse non era ancora maturo (all’Amerique del 2004 finì terzo) aveva comunque vinto due corse tra novembre e dicembre finendo poi quarto e quinto nel Bourbonnais e nel Bourgogne. Insomma quella di quest’anno sembra una marcia di avvicinamento fatta a passi troppo piccoli.
FATTORE K Ovvio comunque che in Francia, sotto sotto, sperino ancora che Gallier abbia ragione, che il cavallo riesca a arrivare in piena forma agli appuntamenti che contano. Non sarebbe la prima volta. Negli anni passati un grande avversario di Varenne, Genéral du Pommeau veniva praticamente preparato quasi un intero anno in funzione degli appuntamenti del mese di gennaio. I francesi però tengono troppo all’Amerique che considerano la loro corsa e stanno quindi preparando le alternative sui cui riversare il loro calore in caso di defaillance del «Cannibale». E allora il prossimo Gran Premio del 29 gennaio potrebbe essere influenzato fortemente dal fattore «K», ovvero Kazire de Guez che ha ben impressionato con il terzo posto nel Bourbonnais ottenuto senza spendere moltissimo, o Kesaco Phédo, che un Amerique l’ha già vinto nel 2004 e che avrebbe potuto avere una camera ancora più fulgida se solo non avesse avuto i problemi di meccanica che da sempre ne limitano l’azione. Su uno di loro dovrebbe cadere la scelta di Jean Michel Bazire, il top driver in «Bleu». Una scelta che potrebbe già essere indicativa sul nome del «contro» dichiarato dal tifo francese. Infine Mara Bourbon, la nouvelle vague, l’ultimo grido vincitrice da penalizzata a tempo dl record nel Bourbonnais di sabato scorso (sia pure in parità). Dovesse proseguire su quella strada...
Luigi Migliaccio

 
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