UNIRE FUORI LEGGE L’UNIRE di Panzironi (e non degli ippici, come dovrebbe essere) un bel giorno decide di classificare gli ippodromi. Un fatto epocale, perché rivoluziona il criterio di assegnazione del montepremi e delle giornate di corse. Oltretutto, si gioca con la vita stessa degli ippodromi, con i posti di lavoro ecc. Insomma un fatto estremamente importante, un passo che prima o poi qualcuno doveva fare per dare un assetto a tutto il settore. Proprio per l’importanza del provvedimento, era logico ed indispensabile fissare i criteri con i quali si doveva procedere a tale classificazione, i parametri ed i conseguenti punteggi che ne derivano, per poter stabilire le fasce di appartenenza. Ancora più doveroso rendere pubblici tali parametri, per evitare che si possa favorire un ippodromo piuttosto che un altro. Ma Panzironi non la pensa così. Ed allora affida alla “Deloitte” un rapporto sugli ippodromi, in base al quale dovrà essere fatta la classificazione. Alla fine si apprende, senza alcun criterio di trasparenza, che a seguito degli studi della Deloitte, alcuni ippodromi vengono premiati, altri rimandati, altri bocciati. Tutto al buio, garantisce (!) Panzironi. Naturalmente i sacrificati si ribellano e vogliono sapere perché sono stati bocciati, in base a quale criterio: e chiedono all’ineffabile Segretario Generale di rendere pubblici i criteri di classificazione. Panzironi, forte delle sue personalissime idee sulla democrazia, non risponde e si rifiuta di dare le doverose spiegazioni. Allora Ravenna, costretta a chiudere i battenti dell’Ippodromo, ricorre al Consiglio di Stato che, ovviamente, le dà ragione: ed ingiunge all’UNIRE di restituire a quell’ Ippodromo il maltolto (tre giornate entro dicembre e cinque nel 2006). Livorno, che ha un problema analogo, ricorre al TAR per visionare i criteri di classificazione, ed il TAR anche qui dà ragione alla Società di corse: ma in questo caso Panzironi ricorre al Consiglio di Stato, perché non vuole proprio rendere pubblici tali criteri, che se fossero giusti non avrebbe nessuna ragione di nascondere. Ma le grandi Società perché non ricorrono, come Ravenna, sui tagli? Semplice, perché i tagli colpiscono in maniera grave solo proprietari ed allenatori, loro ricevono una congrua indennità per ogni giornata tagliata: guadagnano cioè, senza aprire i cancelli e pagare il personale. Ma che furbastro questo Panzironi! |