LA VERTENZA ACCOLTO IL RICORSO DI ASIR CHE GESTISCE L’IPPODROMO DI RAVENNA Il Consiglio di Stato boccia l’Unire che da giugno ha tagliato 8 riunioni
RAVENNA — I tagli dell’Unire sulle giornate di corse riservate ad alcuni ippodromi non hanno convinto il Consiglio di Stato che, nei giorni scomi, ha accolto un’istanza cautelare presentata da «Asir», la società che gestisce l’impianto di Ravenna, contro la riduzione del numero di riunioni programmate nel 2005. Nel provvedimento si legge che « ...non nsuitano del tutto chiare le ragioni delle condizioni poste dal calendano intervenuto nel giugno 2005 rispetto agli anni precedenti». In pratica, l’Unire ha soppresso 8 convegni di corse ordinarie sostituendole, in parte, con corse differenziate da disputarsi di mattina e con dotazione ridotta. Un primo ricorso è stato respinto dal Tar dell’Emilia Romagna, ma l’ultimo definitivo grado di giudizio, quello del Consiglio di Stato, ha proposto un orientamento diverso.
RECUPERO - La questione, comunque, non è affatto risolta. Asir ha chiesto all’Unire di poter recuperare - 3 in dicembre, le altre 5 nel 2006 - le giornate non disputate. Come ha dichiarato il segretario generale, Franco Panzironi, l’ente ippico intende invece conoscere il giudizio di merito del Consiglio di Stato prima di prendere qualunque tipo di prvvedimento. «Per il momento si tratta di una sospensiva, pertanto a dicembre non saranno recuperate giornate. Dopo aver letto le motivazioni della sentenza decideremo cosa fare nel 2006». Pronta la replica degli interessati i quali hanno ribadito che quello del Consiglio di Stato è un «prvvedimento cautelare» che ha effetto immediato. Insomma, la questione sembra ancora lontana dall’essere risolta. Nel frattempo, la strada intrapresa da Ravenna potrebbe essere seguita da altri ippodromi. Nel 2005, quasi tutti gli impianti hanno subito tagli in ossequio alla politica di nduzione del montepremi dell’Unire e il calendario 2006, stilato il 30 novembre, ricalca a grandi linee quello del 2005 con i «tagli» che, in alcuni casi, sono anche superiori. Pertanto, è evidente che qualora l’orientamento del Consiglio di Stato venisse confermato nel giudizio di merito, si aprirebbe una lunga stagione di rivendicazioni da parte delle società di corse interessate.
RISPARMIARE - In tutta la vicenda si inserisce poi l’esigenza dell’Unire di risparmiare, quindi, di limitare in qualche maniera le uscite e la voce più consistente del bilancio dell’Ente è senza dubbio quella del Montepremi riservato alle corse. Se il bilancio dell’Ente dovesse rinunciare alla riduzione delle giornate bisognerà allora lavorare necessanamente sulle dotazioni e, in particolare, su quelle dei Gran Premi o delle corse per i cavalli di 2 e 3 anni oppure sulle provvidenze agli allevatori, producendo altri «danni». Comunque vada è davvero un bel ginepraio da districare.
NO ISCRIZIONI A PAGAMENTO - Intanto, arriva una «schiarita». L’Unione Proprietari Trotto, infatti, ha chiesto all’Unire di sospendere l’avvio della procedura di pagamento delle iscrizioni che avrebbe dovuto partire il 1 gennaio. Una sorta dl marcia indietro, visto che l’associazione si era già fatta avanti per gestire le stesse, a questo punto, il «caso Ravenna», come è stato definito, potrebbe influenzare anche questa decisione. Ne sapremo certamente qualcosa di più già oggi nel corso dell’annunciata conferenza stampa del segretario generale dell’Unire.
Luigi Migliaccio
|