AD UN PASSO DALLA CHIUSURA SCUDERIE DI PRESTIGIO

La situazione guidatori – allenatori, grazie alla politica dell’UNIRE (ma sarebbe più giusto dire di Panzironi), sta rapidamente precipitando. Mai s’era visto un segretario generale dell’Ente che avesse tanto potere da decidere in prima persona, e quindi di essere determinante al posto di un presidente fantasma: forse cinquanta anni fa, il mitico Antinori incise nella stessa maniera, con la differenza egli lavorò per costruire, mentre l’attuale segretario lavora alacremente alla distruzione del sistema a favore dei giochi virtuali e degli interessi delle Agenzie non più esclusivamente“ippiche” .

               Il segno della decadenza è tangibile di più al Sud, dove gli ippodromi sono più affollati di cavalli e dove, di conseguenza, la concorrenza è maggiore, e la torta, divenuta ciambelletta o taralluccio, deve essere divisa tra una moltitudine affamata. Accade allora di udire voci allarmanti che coinvolgono guidatori di prestigio, dal grande passato, che hanno i figli che esercitano la stessa professione, e che, secondo logica, dovrebbero subentrare gradatamente a tanto illustri genitori. Ebbene, per alcuni di essi si parla già di abbandono dell’attività, e della ricerca per i figli, di posti di lavoro al di fuori dell’ambiente. Per chi ama l’ippica, le corse, queste voci fanno davvero male: pensare di non vedere più in pista nomi prestigiosi, vincitori di Grandi Premi, pensare che i figli, già guidatori promettenti ed in alcuni casi affermati, scompaiano dall’ambiente fa tristezza. Ancora più quando i guidatori di cui si parla appartengono ad una Associazione che appoggia quella stessa politica dell’UNIRE che li ha ridotti sul lastrico. Ora che sono sul punto di chiudere bottega, di rovinare l’avvenire dei propri figli, si accorgeranno di aver seguito chi li ha letteralmente “venduti”, chi ha li ha “usati” per i suoi fini personali, abbandonandoli alla deriva di un destino segnato? Se non si ribellano ora che sono alle soglie del fallimento di una vita di lavoro, sacrifici e sudore, è segno che hanno perduto il senso della realtà. L’invito ad abbandonare il loro “duce” lasciandolo solo ai suoi amplessi con il Segretario generale, a passare sulle barricate insieme a chi da tempo ha sconfessato la politica fallimentare dell’UNIRE, è ormai pressante. C’è una sola speranza di riuscire a smantellare la perversa organizzazione anti – ippica: fare un solo blocco, in modo che il servile presidente dell’ANAGT resti l’unico guidatore alla corte di Panzironi a rappresentare solo se stesso. Se perderanno anche questa occasione, saranno responsabili del fallimento loro e dei loro figli.