
Comitato di crisi risponde e chiarisce al Presidente Matarrese
Data 25/2/2005 21:18:07 | Argomento:
| Basta con l'ippica degli slogan. Urge un confronto serio. COMITATO DI CRISI
COMUNICATO
Montegiorgio, 24.02.05
Il Presidente Matarrese (in un'intervista agli organi di stampa) sembra sostenere che non risponderebbe a principi di verità, chiarezza e correttezza l’inserimento a bilancio degli importi previsti dai minimi garantiti. Tesi che non appare affatto condivisibile. Non si naviga nell’ambito della virtualità, ma di una realtà, di una certezza, che è stabilita in primo luogo dalla legge, confermata da una serie di decreti ministeriali ( 7 e 20 aprile 1999) e dalle risultanze di un bando di gara. Chi ha vinto il bando di gara, infatti, ha ottenuto un’aggiudicazione proprio per avere offerto quel “minimo” (che, appunto, è un “minimo”, legato alla previsione di un volume di gioco che tale minimo determina), ed ha escluso altri partecipanti che avevano offerto meno. Non solo, ma quel “minimo” è garantito non solo nel senso lessicale, ma anche nel senso economico-patrimoniale, stante l’obbligo di fideiussioni di istituti bancari di primaria importanza. Fideiussioni che debbono essere considerate “buone”, sia perché sono prestate da istituti bancari, sia perché hanno avuto ulteriore riconoscimento dalla stessa legge 200/03 (art 8, commi 5, 6), che ne ha esteso l’utilizzabilità anche per garantire l’esatto adempimento di tutti gli obblighi di pagamento derivanti dalle rateizzazioni previste per quote di prelievo, imposta unica e minimi garantiti inevasi[/b]. E che prevede per i concessionari che ritardino di oltre trenta giorni il pagamento delle somme maturate a titolo di integrazione al minimo garantito, quote di prelievo ed imposta unica, l’incameramento della fideiussione e la disattivazione del collegamento dal totalizzatore nazionale. In bilancio quindi è giustamente riportato un “minimo” (e niente di più del minimo), che è, appunto “garantito” per legge anche da fideiussione. Come si possa sostenere che si tratti di cifre “virtuali”, è un fitto mistero. Dalla sua nascita il Comitato di crisi, ha chiesto ripetutamente un incontro con il Presidente on. Matarrese. Ha sempre sollecitato un aperto confronto, o meglio un dialogo, con il Cda. Unire e con il Suo Presidente. Lo ha ribadito anche nelle premesse alla conferenza stampa del 21.2.2005 a Roma. Ora, il Presidente Unire da parte sua dichiara di essere pronto a discutere con “tutte quelle persone che hanno dimostrato rispetto per l’ente e l’istituzione Unire”. Non si capisce il criterio di selezione, né i termini in cui si può entrare nella graduatoria di “persona che ha dimostrato rispetto”. Ormai l’epoca degli alibi è finita. Basta con l’ippica degli slogan a distanza. Se veramente il Presidente Unire vuole ascoltare e confrontarsi, decida e comunichi le sue decisioni di convocazione.
Comitato di crisi
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