
Una voragine di oltre 150.000.000 di euro
Data 20/2/2005 20:46:16 | Argomento:
| Le bugie ci stanno portando al collasso. L'Unire affonda nei debiti grazie ad una politica clientelare e scriteriata. A furia di condoni (80 milioni di minimi garantiti, prima dovuti per legge, poi condonati per legge ai concessionari delle scommesse) e di entrate solo presunte, coperte con ulteriori scoperti bancari, il buco è arrivato a circa 160 milioni di euro. Siamo piuttosto vicini al fallimento e ci vengono proposti al massimo solo piccoli palliativi da parte di chi non vuol capire che il giorno della resa dei conti è sempre più vicino. Se l'Unire vuole veramente salvarsi e salvare il settore non può più agire come ha fatto sinora, promettendo senza mantenere (i famosi 35 milioni di euro quale contributo a fondo perduto promesso dal Ministro nell'anno 2004 e dato, anche a mezzo stampa, come incassato da Panzironi non risulta ancora riscosso come deducibile dal prospetto sotto riportato).
CONSIDERAZIONI AL BILANCIO DI PREVISIONE DELL’U.N.I.R.E. PER L’ANNO 2005
Dall’esame dei bilanci di previsione dell’U.N.I.R.E. per gli anni 2004-05 dal lato delle entrate correnti, esaminando la categoria 120. “Trasferimenti da parte dello Stato” risultano
Anno finanziario 2004
1. Titolo I Entrate correnti Residui (crediti) anno 2004 Prev. di competenza Prev. di cassa
120. Contributo Mipaf € 0,00 € 35.525.000 € 37.500.000
Anno finanziario 2005
1. Titolo I Entrate correnti Residui (crediti) anno 2005 Prev. di competenza Prev. di cassa
120. Contributo Mipaf € 35.525.000 € 18.000.000 € 53.000.000
Dall’esame di questa voce emergono innanzitutto residui presunti iniziali dell’anno 2005 per € 35.525.000,00. I residui attivi rappresentano crediti vantati dall’Ente nei confronti dello Stato per entrate la cui riscossione non è avvenuta entro l’esercizio nel quale sono state accertate. Dunque l’Unire dovrebbe ancora incassare il contributo di € 35.000.000,00 di competenza dell’anno 2004 promesso dal Ministero delle politiche agricole. Nel bilancio è inoltre particolarmente ambigua la voce “previsioni definitive di cassa” per l’anno 2004 di € 37.500.000,00 contro previsioni di competenza di € 35.525.000,00. Come si possono fare previsioni di cassa superiori a quelle di competenza non avendo residui attivi all’01/01/2004? Dunque nell’anno 2005 alla riscossione del contributo di € 35.000.000,00 si dovranno aggiungere altri 18.000.000 di euro (di cui € 15.000.000,00, quale contributo straordinario a fondo perduto assegnato dal Mipaf con Nota nr.160 del 19/01/2005 e per € 3.000.000,00 quale quota presunta, di pertinenza del 2005 del contributo in c/interessi concesso dal Ministero delle Finanze secondo quanto previsto dall’art.8, comma 2 della Legge 01 agosto 2003 n.200 ) . Dal lato delle entrate correnti la categoria 130 “ Entrate derivanti dai prelievi sulle scommesse” comprende, secondo quanto previsto nella relazione illustrativa del bilancio, € 5.000.000,00 quale prelievo determinato per applicazione dei cosiddetti “minimi garantiti”. In proposito è bene sottolineare che la tabella dimostrativa dell’avanzo di amministrazione per l’anno 2003 prevedeva minori entrate (variazione in diminuzione nei residui attivi) per effetto della sanatoria rivolta a concessionari per € 80.000.000,00. A questi si aggiungono le somme non ancora versate dai concessionari per quote prelievo e imposta unica, che ammontano ad euro 34.653.357,97 + 11.740.828,64, come risposto dal Sottosegretario all’economia Manlio Contento all’interrogazione parlamentare dell’onorevole Sergio Rossi. L’Amministrazione Autonoma di monopoli di Stato ha fatto semplicemente presente che sono in atto iniziative di escussione delle fideiussioni. Dal lato delle Entrate in conto capitale, alla categoria 230. “Assunzione di mutui”, abbiamo residui (crediti) iniziali presunti per l’anno 2005 di € 150.000.000,00. Si tratta del mutuo decennale che la Cassa Depositi e Prestiti avrebbe dovuto concedere in base al bilancio di previsione per l'anno 2004, su autorizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tale finanziamento a tasso agevolato risulterebbe deliberato, ma ancora non erogato esponendo finanziariamente l'Ente in termini di interessi passivi. Il tasso mediamente applicato dagli istituti di credito sui conti correnti bancari risulta sensibilmente più elevato di quello che avrebbe sostenuto l'Ente rimborsando il mutuo. Di questo passo (e quanto sopra non è che un piccolo anticipo di ciò che sarà documentato ed esposto nella conferenza stampa di lunedì p.v. sui bilanci di previsione 2004-2005 e consuntivo 2003 dell' Unire) si chiude.
Coordinamento Comitato di crisi Maurizio Mattii
Consulenza fiscale dott. Emanuela Ricci, revisore contabile.
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