
Il futuro dipende dallo stato di salute degli impiegati
Data 10/2/2005 0:58:57 | Argomento:
| Non si può programmare di correre all'estero quando i dipendenti dell'Unire non sono in sede. Pochi lo sanno, ma Varenne deve il suo successo, più che a Turja e Minnucci, più che ai suoi record, alla salute di una impiegata (o di un impiegato) dell’Unire. E’ noto invero che per correre all’estero occorre il permesso di temporanea esportazione dell’Unire, che va concesso secondo la modulistica di ordinanza in uno dei tanti uffici dell’Ente. Ora, è notizia di questi giorni che un noto driver (ed è meglio non fare nomi per evitare rappresaglie contro di lui, dati i tempi) ha dato partente un cavallo in una corsa in un ippodromo francese: dava per scontato, il tapino, che l’Unire avesse inviato il permesso di rito all’Ente francese. Tant'è vero che aveva concesso un'intervista a Paris Turf sulle possibilità del suo cavallo, dato che la corsa era "Quintè". Ma questo permesso non è mai arrivato. Spiegazione dell’Unire: è ammalata l’impiegata addetta. Alla domanda: ma se dovevo correre l’Amerique?. Ovvia la risposta: "non correva". Il driver sta seriamente pensando (e fa bene, dato che fa il guidatore come professione e vive di questo) di trasferire la scuderia in Francia. E allora, Varenne, comincia pure a selezionare i tuoi trofei, per passarne almeno una metà a quell’impiegata dell’Unire, che, magari con la febbre, stoicamente e sopra le proprie forze, ti ha consentito di correre all’estero.
M. R.
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